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Spoleto, esplosione allo Stabilimento militare di Baiano, processo al via dopo 7 anni. Rischio prescrizione

Jacopo Brugalossi

Era il pomeriggio del 10 aprile 2005 quando gli abitanti di Baiano di Spoleto rimasero paralizzati dalla paura per alcuni istanti a causa delle due esplosioni innescatesi nello stabilimento militare di munizionamento terrestre, comunemente noto come “spolettificio”, all’interno di un magazzino chiamato “Riservetta 73” che conteneva quasi 50mila bombe a mano. L’episodio, fortunatamente, non causò vittime, solo alcuni contusi e persone sotto choc, anche se l’onda d’urto generata dalla deflagrazione provocò danni ingenti agli edifici circostanti. Ieri, 7 anni e 47 giorni dopo, si è aperto presso il tribunale di Spoleto il processo penale che vede alla sbarra cinque imputati – 3 militari e 2 civili che all’epoca dei fatti erano impiegati a vario titolo presso lo stabilimento – accusati dei reati di disastro colposo e lesioni personali.

Rischio prescrizione – Il processo, in realtà, sarebbe dovuto cominciare già diverso tempo fa, dinanzi al collegio penale del Tribunale di Spoleto; ma quando sembrava arrivato finalmente il momento di aprire la fase dibattimentale arrivò inaspettata la decisione di “passare la palla” dal collegio al giudice monocratico, individuato nella persona di Daniela Caramico D’Auria, poiché i reati trattati sono di natura colposa e non dolosa. I 7 anni già trascorsi dai fatti, inoltre, fanno incombere sul dibattimento l’ombra della prescrizione, che per alcuni dei reati contestati agli imputati potrebbe scattare nel giro di pochi mesi. Infine, i circa 130 testimoni chiamati a deporre, tra cui figurano numerosi residenti di Baiano e diversi periti, non vanno certamente a favore della certezza della sentenza.

Ieri in aula – Cominciata intorno alle 13.30 e durata più o meno un quarto d’ora, l’udienza di ieri è servita al giudice Caramico D’Auria per ascoltare le richieste istruttorie del PM, la dottoressa Mara Pucci, dei difensori dei 5 imputati, gli avvocati Pasquale Bartolo, David Brunelli, Cesare Augusto Mazzoli, Vivaldo Pompili, Michele Faustini e Giuseppe Sforza, e dell’unica parte civile costituitasi in giudizio. Tutte le parti hanno richiesto l’esame dei propri testi e degli imputati, oltre a riservarsi una ulteriore produzione documentale. Il giudice ha quindi ammesso i mezzi di prova e fissato al 28 giugno la prossima udienza, durante la quale verranno ascoltati 13 testimoni della lista del Pubblico Ministero. Lì, finalmente, il processo potrà entrare nel vivo.

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