Categorie: Cronaca Perugia

Spara in casa al trans con una pistola della polizia. Arrestato 49enne a Perugia

Preso il responsabile del ferimento di un transessuale avvenuto nella notte tra venerdì e sabato scorso. Per lui la pesante accusa di tentato omicidio, ma non solo. Durante la perquisizione della sua casa è saltata fuori un'arma “clandestina”.

Il fermato è un cameriere di 49 anni di origine marocchina ritenuto responsabile del ferimento del trans brasiliano, nella notte tra il 4 e il 5 gennaio, la vittima 25enne sudamericano era stato colpito da un colpo di pistola alla coscia.

Gli agenti hanno perquisito l'abitazione del fermato, qui hanno sequestrato una pistola con il silenziatore e la matricola “punzonata con la punta di un trapano”, un'arma ''clandestina'' – è stato riferito in una conferenza stampa stamani in questura dal capo della mobile Marco Chiacchiera – in dotazione alle forze di polizia italiane fino a circa vent'anni fa, probabilmente rubata.

Non solo, nell'appartamento, la mobile ha anche individuato tracce di sangue e l'ogiva di un secondo colpo che sarebbe stato sparato dal cameriere contro un divano, evidentemente durante la lite con il trans per spaventarlo.

Il transessuale, curato dai medici del Santa Maria della Misericordia con una prognosi di 20 giorni, aveva fornito agli investigatori, la sua versione dei fatti: di aver discusso con un cliente italiano all'interno dell'appartamento dell'uomo che, ad un certo punto, aveva estratto la pistola ferendolo alla gamba.

Dopo la lite il sudamericano sarebbe stato riaccompagnato in via Gerardo Dottori, nella zona di Sant'Andrea delle Fratte in cui il brasiliano si prostituisce e in cui si erano incontrati quella notte. Sulle ragioni della lite sono ancora in corso accertamenti, ma per la polizia si tratterebbe di questioni che riguardano il commercio di cocaina.

Sono due i provvedimenti della magistratura contro il cameriere marocchino: il fermo di polizia giudiziaria per tentato omicidio e l'arresto per aver detenuto illegalmente l'arma e 32 munizioni da guerra. L'indagine è coordinata dal pm Gemma Miliani. Ora si dovrà capire da dove arriva quell'arma e se già in passato è stata utilizzata nel compimento di atti criminali.