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“Sinistra per Terni” incontra l’associazione “Enrico Berlinguer”

Venerdì 31 ottobre, presso la nuova sede di Sinistra per Terni in corso del Popolo, si è tenuto un incontro fra i rappresentanti delle associazioni ‘Sinistra per Terni’ ed ‘Enrico Berlinguer’.

L’esito del confronto è stato del tutto positivo: le due realtà opereranno insieme, definendo proposte concrete per analizzare in maniera approfondita e affrontare le principali problematiche del territorio. La più grave riguarda senz’altro il lavoro, messo in ginocchio dal dramma dell’Ast e da decine di crisi: dall’edilizia alla chimica, fino ai servizi, al commercio e alle tante, troppe realtà che rischiano seri ridimensionamenti e, in molti casi, la chiusura.

Dall’ambiente ai servizi, fino alle opere pubbliche e la cultura. L’attività procederà su diverse aree programmatiche, con l’obiettivo di definire una piattaforma comune per il territorio di Terni. Nel corso della prossima settimana i rappresentanti di Sinistra per Terni si incontreranno con quelli delle associazioni ‘Sinistra per Perugia’ ed ‘UmbriaLeft’: un dialogo che si ritiene fondamentale, soprattutto in una fase in cui la sinistra e la difesa del lavoro vengono messe fortemente in discussione dal governo nazionale. Il confronto darà anche il via alla definizione di un percorso condiviso in vista delle prossime elezioni regionali, appuntamento fondamentale per il futuro dell’Umbria.

Sinistra per Terni e l’associazione ‘Enrico Berlinguer’ giudicano ancora forte il desiderio e il bisogno di ‘sinistra’ a Terni e in tutta Italia. Un concetto, quello di sinistra, messo quotidianamente in discussione da un governo che fra spot e contenuti, sceglie di dare la precedenza sempre ai primi.

L’obiettivo di queste associazioni è quello di unificare le forze della sinistra e tutti coloro che sapranno riconoscersi in valori che sono più che mai attuali. Le eventuali alleanze saranno soltanto la naturale conseguenza della condivisione di un’idea forte di tutela del lavoro, dell’ambiente e dei diritti dei più deboli che, ancora una volta, sono costretti a sopportare più di altri il peso della crisi.