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“SIAMO SOCIALISTI”, ED IN CONSIGLIO COMUNALE SCOPPIA LA BAGARRE.

Consiglio Comunale infuocato quello tenutosi ieri a Spoleto e che ha visto la presentazione ufficiale del Partito Socialista a cui aderiscono Giovanni Maria Castellana, Patrizia Colangeli e Luciano Lisci. Ancora brucia al centrosinistra lo strappo di Castellana che ha abbandonato la Margherita prima della costituzione del Partito Democratico. Ieri se n'è avuta ulteriore prova quando il capogruppo dei DS, Amedeo Marcelli, ha biasimato la costituzione del Gruppo legato al nuovo Partito Socialisata. Marcelli ha anche attaccato personalmente i tre esponenti del nuovo Gruppo, facendo riferimento ai voti presi nell'ultima tornata elettorale e al fatto che “tanto vi conoscono tutti….”. Secca la replica di Patrizia Colangeli che ha ricordato al suo ex-capogruppo come proprio la Quercia l'abbia penalizzata alle ultime elezioni, pur ricevendo molte preferenze, analogamente a quanto accaduto per il Consigliere Luciano Lisci. Lo stesso Lisci è stato più sarcastico, ricordando a Marcelli che anche lui sta “entrando in un nuovo partito, il Partito Democratico”. Partito Democratico che neanche ieri è stato in grado,a differenza dei principali comuni dell'Umbria,di costituirsi come Gruppo in Consiglio Comunale, eleggendo il proprio capogruppo. A Spoleto infatti l'accordo tra diessini e margheritini, non si è ancora trovato. Sulla vicenda dei socialisti è anche intervenuto il capogruppo della Margherita, Franco Di Marco, che ha, con toni decisamente più pacati, criticato il Presidente del Consiglio Castellana rimettendo alla sua “coscienza ogni decisione dopo lo strappo”. Chiaro riferimento alle dimissioni che la Margherita, pur non avendo il coraggio di chiederle, vorrebbe da Castellana. Resta in Consiglio Comunale la rappresentanza dello SDI-Radicali: Enzo Alleori infatti non ha aderito al nuovo Partito Socialista. Ora non resta che chiarire la posizione dell'Assessore Gilberto Stella, comparso ieri in Consiglio per pochi minuti, ovvero se lo stesso si riconosca nella Rosa nel Pugno o nel nuovo Partito Socialista.