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Si apre la pesca, ma con poche trote: i pescatori guardano alle immissioni di Lazio e Marche

Domenica 25 febbraio l’apertura della pesca alla trota in Umbria. Ma sarà un’apertura con “il freno a mano tirato”, lamentano i rappresentanti Libera Pesca (Peccini), Arci Pesca (Vici) ed Enalpesca (Broccatelli). Ceh esprimo il forte rammarico di un apertura senza semine, mentre il Lazio comunica che farà immissioni, così come la Regione Marche, che addirittura immetterà trote per 89 quintali suddivise in ben 12 fiumi. “Come sottolineato anche dalla Regione Lazio – evidenziano Peccini, Vici e Broccatelli – queste semine sono importanti non solo per i fiumi interessati, ma soprattutto per salvaguardare le acque particolarmente pregiate (dove c’è qualche piccola presenza di trote) da una troppa pressione da parte dei pescatori che si riversano per forza tutti in queste zone, vedi in Umbria la Valnerina. La domanda che ci poniamo è: perché la nostra amministrazione regionale non si è allineata alla semina della iridea sterile come fatto nel Lazio e nelle Marche, dando invece una nuova batosta ad un settore che nei ultimi tre anni ha avuto in Umbria un declino pesantissimo?”.

Esche naturali sul Nera

Peccini aggiunge che nei giorni scorsi Libera Pesca ha bocciato una proposta che era stata fatta in sede di Consulta, che intendeva chiudere alla pesca con esche naturali un tratto del fiume Nera per 2 km e mezzo nei pressi dell’abitato di Borgo Cerreto. “Tale operazione a dieci giorni dall’apertura – spiega Peccini – sarebbe stata molto problematica. I pescatori con esche naturali sono ancora almeno il 65% degli appassionati, già aggravati da tre anni di non immissioni, ma soprattutto da uno smisurato chilometraggio di fiumi con regolamento ‘no killer’, dove non è possibile effettuare pesca con esche naturali. Per tale motivo la Libera Pesca non ha ritenuto dover imporre restrizioni aggiuntive”.