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SGARBI A FOLIGNO PER IL CONVEGNO INAUGURALE DELLE MANIFESTAZIONI PER PIERMARINI

Anche Vittorio Sgarbi rende omaggio all'architetto folignate. Ricorre il bicentenario dalla morte di Giuseppe Piermarini, grande architetto che disegnò il Teatro La Scala di Milano. Con precisione mancò il 18 febbraio 1808. La città natale dell'artista lo ricorda con appuntamenti, manifestazioni ed eventi che saranno presentati sabato pomeriggio 16 febbraio, all'Auditorium San Domenico (ore 16,30). Vi partecipano il sindaco di Foligno, Manlio Marini, il direttore regionale per i beni culturali e paesaggisti dell'Umbria, Francesco Scoppola, l'assessore regionale alla cultura, Silvano Rometti, l'assessore comunale alla cultura del Comune di Milano, Vittorio Sgarbi.

I relatori del convegno sono Marcello Fagiolo (parlerà di “Effimero e teatro tra barocco e neoclassico), Marisa Tabarrini (tratterà di “Giuseppe Piermarini, il mestiere dell'architetto” e Paolo Portoghesi che analizzerà la figura di “Giuseppe Piermarini, architetto della Scala di Milano”.

Piermarini, nato nel 1734 a Foligno, vi morì il 18 febbraio 1808. Giunto a Milano nell'aprile del 1769, insieme a Luigi Vanvitelli, perché chiamato per la costruzione del Palazzo Regio Ducale, subentrerà nell'incarico al maestro e verrà nominato Imperial Regio Architetto, divenendo così “il maestro di stile” del volto illuminato della Lombardia. Per trenta anni lavorò a lungo soprattutto nel campo pubblico ma anche in quello privato, in cui lascerà i segni di un particolare equilibrio formale: razionalità, eleganza e misura. La sistemazione di Palazzo Regio Ducale, la valorizzazione delle aree intorno a Porta Orientale, la sistemazione dei giardini pubblici, gli apparati per le nozze dell'arciduca Ferdinando d'Asburgo con Beatrice d'Este, l'apparato per le esequie dell'Imperatrice Maria Teresa, gli apparati per la festa della Federazione. I teatri, a cominciare dal Teatro alla Scala al Teatro alla Canobiana a Milano, a Teatro Nuovo di Mantova, a quelli di Crema e Monza. Gli edifici pubblici per il governo e l'amministrazione furono il Collegio Elvetico, il Palazzo del Monte di Santa Teresa. Di rilievo anche gli edifici per l'assistenza (Palazzo del Monte di Pietà, Palazzo dei Luoghi Pii riuniti, Casa di correzione poi Albergo dei Poveri), per l'istruzione (Collegio di Brera, Teatro Anatomico di Pavia, Accademia Virgiliana di Mantova) ma anche le residenze prestigiose: Villa Ducale di Monza, Villa Borromeo a Cassano d'Adda, Villa Cubani a Desio, Villa Barbiano di Belgiojoso. Nel 1808 muore nella sua città, lasciando un patrimonio di disegni, unico al mondo, alla propria famiglia. Al termine del convegno seguirà un concerto, da un'idea di Sandro Cappelletto con il Quartetto Savinio: “La notte delle dissonanze”, a cura dell'associazione Amici della Musica. Il 18 febbraio verrà messo in circolazione, con un annullo speciale a Foligno, un francobollo emesso dalle Poste Italiane per commemorare l'illustre architetto. Il bozzetto è realizzato da Antonio Ciaburro dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e rappresenta la Villa reale di Monza realizzata per la corte asburgica tra il 1777 ed il 1870.