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Segreti e bellezze della Valle del Nera messi a nudo in 300 scatti

La Valnerina “incorniciata” in un atlante fotografico: questo l’ultimo lavoro realizzato dal Servizio Turistico della Valnerina che va ad arricchire una già ampia raccolta di pubblicazioni sul territorio. Una sorta di album fotografico: trecento foto (formato 30×23 centimetri) che ritraggono la Valnerina in tutti i suoi molteplici aspetti. L’atlante, dal titolo “L’acqua, la Terra, la Pietra. I paesaggi umani della Valnerina”, già pubblicato e disponibile per chiunque volesse acquistarlo, è suddiviso in otto capitoli tematici, ognuno dei quali contiene un breve testo esplicativo che sintetizza i temi e le chiavi di lettura utilizzate per raccontare luoghi e paesaggi della Valnerina.

La pubblicazione, finanziata dal Gal Valle Umbra e Sibillini, è finalizzata a rappresentare e promuovere la Valle del Nera nella sua caratterizzazione storica più profonda: la capillare ed antica umanizzazione dello spazio naturale che, partendo dai fondovalle del fiume Nera e del Corno, si estende e si attesta progressivamente sulla linea “ideale” degli 800 metri di altitudine e oltre.
Un percorso fotografico che, grazie agli scatti del fotografo Massimo Chiappini, accompagna il lettore in un vero e proprio viaggio tra le bellezze della Valnerina: dai borghi ai campi coltivati, dagli animali immersi nel paesaggio ai luoghi sacri, ogni prospettiva viene rappresentata da splendide immagini di grande suggestione.
Il primo degli otto capitoli ha come titolo “L’Appennino a quota 800”. Se si esclude il fondovalle, infatti, la maggior parte degli insediamenti umani della Valnerina si trova ad una altezza compresa tra 700 e 950 metri. Da quelli più antichi ai più recenti gran parte degli insediamenti umani della Valnerina si sviluppano sulla linea ideale degli “800”.
Un ampio spazio è dedicato ai “Paesaggi d’altipiano” che, seppur non appartenenti all’immagine corrente del territorio, ne occupano una parte consistente. Oltre al famoso Altipiano di Castelluccio, infatti, ci sono altri luoghi meritevoli di attenzione come l’Altopiano di Chiavano, quello di Fogliano, Avendita e Logna, e la Valle del Campiano. In questa sezione le immagini fotografiche descrivono bene le caratteristiche degli altipiani della Valnerina, luoghi che conservano in gran parte le caratteristiche del “bel paesaggio” italiano fatto di piccoli borghi rurali, strade di campagna fortificate e bordate di querce, ordine geometrico quasi perfetto e grande differenziazione delle coltivazioni. L’atlante fotografico prosegue poi con due sezioni dedicate l’una ai borghi rurali e l’altra alle stagioni, con immagini suggestive che riproducono l’intera scala cromatica durante il susseguirsi dei mesi. Un capitolo è invece dedicato alle inquadrature “Da lontano e dell’alto” da dove è più facile trovare la visuale giusta per capire l’interazione tra uomo e natura e godere dei suoi meravigliosi effetti. Infine, le ultime tre sezioni dell’atlante fotografico riguardano “I luoghi del sacro”, “Paesaggi a quattro zampe”, dedicato agli animali che rappresentano la spina dorsale dell’economia rurale del territorio, e “Il paesaggio di Henri Desplanques”, geografo francese autore di un opera monumentale sui paesaggi umbri, e grande studioso del mondo rurale della Valnerina.