Valnerina

Sede Pro loco Norcia, Alemanno assolto in appello per l’abuso d’ufficio

Assolto dall’accusa di abuso d’ufficio, rimane la condanna – a 8 mesi – per falso. E’ questa la sentenza della Corte d’appello di Perugia, emessa dopo circa 4 ore di camera di consiglio, a carico dell‘ormai ex sindaco di Norcia Nicola Alemanno per la vicenda della sede della Pro loco di Norcia. Insieme a lui in primo grado era stato condannato l’ex presidente dell’associazione, Domenico Rossi, che in appello è stato assolto. Una sentenza che era nell’aria, visto che anche la pubblica accusa aveva chiesto una revisione della condanna in tale direzione.

A difendere il primo cittadino nursino, sospeso dall’incarico proprio per questa vicenda – ed ormai non più in carica dopo che ieri la maggioranza dei consiglieri comunali, tra cui il vicesindaco reggente, si è dimessa facendo decadere l’amministrazione – era l’avvocato Massimo Marcucci. Ora si attendono le motivazioni della sentenza, per le quali i giudici si sono riservati 90 giorni di tempo, dopo di che potrebbe essere presentato ricorso, considerando anche che il reato di falso si prescriverebbe a breve.

Via libera, dunque, dalla magistratura, alla ricandidatura a sindaco da parte di Alemanno, per il quale appunto è caduta l’accusa più grave, che aveva portato anche all’applicazione della legge Severino e dunque alla sospensione per un anno del primo cittadino. Qualora fosse stata confermata la condanna del tribunale di Spoleto, invece, il sindaco uscente non avrebbe potuto ricandidarsi alle amministrative dell’8 e 9 giugno prossimi. Vista la parziale assoluzione in appello, poi, anche se per pochi giorni Alemanno sarebbe potuto tornare ad esercitare il suo incarico. Ma proprio per evitare ciò, ieri c’è stato il colpo di scena in consiglio comunale, con le dimissioni del vicesindaco facente funzione Giuliano Boccanera, del presidente dell’assise, Pietro Luigi Altavilla e di altri 5 consiglieri comunali. Aprendo le porte al commissariamento del Comune di Norcia, il secondo in 16 anni dopo che nel 2008 i consiglieri di minoranza ed alcuni di maggioranza si dimisero facendo finire anzitempo il secondo mandato di Alemanno.

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