Categorie: Cronaca Sport Umbria | Italia | Mondo

Scontri stadio Bastia, arrestato 31enne per tentato omicidio / 4 ai domiciliari

Sono state eseguite questa mattina cinque ordinanze di custodia cautelare di cui una in carcere e 4 ai domiciliari, per altrettanti tifosi della squadra di calcio del Bastia. I cinque furono coinvolti negli scontri del dopo partita Bastia-Foligno del 6 aprile scorso, nei quali il tifoso biancoazzurro Massimiliano Antonelli rimase gravemente ferito. In particolare il 27enne trasferito in carcere è considerato dagli agenti della Digos e del commissariato di Assisi, diretti da Francesco Moretta e Francesca De Luca colui che ha sferrato la sassata alla testa di Antonelli, “un lancio violento e frontale” e ancora, atti ritenuti “idonei e diretti in modo non equivoco” a provocare la morte del tifoso del Foligno, evitata per il “tempestivo” intervento dei medici, che gli è valso l’accusa di tentato omicidio. Per gli altri 4 (tutti tra i 24 e i 30 anni e residenti a Bastia) l’ accusa è quella di rissa aggravata, reato che è contestato anche al 27enne in carcere.

Altri indagati. Gli scontri avvennero durante il deflusso dallo stadio delle due tifoserie. L’indagine, non ancora conclusa e nella quale sono coinvolte complessivamente una decina di persone, è stata condotta dalla Digos di Perugia e dal commissariato di Assisi. Durante il deflusso alcuni tifosi del Foligno vennero a contatto con i sostenitori locali dando vita a una rissa che coinvolse una ventina di persone. Il giovane colpito alla testa dal sasso rimase ricoverato in ospedale per molto tempo e la prognosi per lui rimase riservata diversi giorni. La sua vita è stata in pericolo e la vicenda non è ancora conclusa visto che si sta sottoponendo ancora a sedute di riabilitazione. Tra gli indagati per il prosieguo dell’indagine c’è anche il tifoso ferito.

Le indagini. Nel corso delle indagini gli investigatori hanno esaminato le immagini delle telecamere di sorveglianza e raccolto diverse testimonianze. Lo stesso ventisettenne finito in carcere è stato ascoltato, negando però di avere voluto colpire l’altro tifoso. Questa mattina dopo l’analisi delle risultanze investigative il Gip Lidia Brutti ha avvallato i fermi richiesti dal pm Gemma Miliani e gli agenti hanno eseguito i provvedimenti.

La difesa. Nega “in maniera categorica” la volontarietà del suo gesto il tifoso del Bastia Umbra arrestato dalla polizia. A dirlo è l’avvocato Luca Maori, suo difensore insieme al collega Delfo Berretti. “Il mio assistito – ha detto il legale – non aveva alcuna intenzione di uccidere. E’ stato colpito da un asso e lo ha ritirato indietro senza accorgersi di avere colpito qualcuno”. Riferendosi all’arresto del giovane, l’avvocato Maori parla di “tragico equivoco: è stato sentito più volte dalla polizia prima come persona informata dei fatti e poi come indagato. Non si capisce il motivo dell’ordinanza cautelare a suo carico. Un provvedimento – ha concluso Maori – ingiustamente punitivo”.

Articoli correlati