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SCLEROSI MULTIPLA: NUOVE SPERANZE ANCHE GRAZIE ALL'UNIVERSITA' DI PERUGIA

L'unione tra l’Istituto Neuromed, l’Ateneo del Molise e l’Università di Perugia, grazie anche ad un finanziamento della Federazione italiana sclerosi multipla, ha permesso un’importante scoperta nel campo dell’ immunomodulazione destinata a tradursi nello sviluppo di nuovi farmaci utili nella cura di malattie autoimmuni, quali la sclerosi multipla. I risultati dello studio, pubblicati nella rivista scientifica ‘Nature Medicine’, dimostrano per la prima volta che il recettore denominato mGlu4, conosciuto fino ad oggi solo per i suoi effetti a carico delle unità biologiche nervose, regola le cellule del sistema immunitario potenziando così i dispositivi di immunotolleranza, cioè i meccanismi che difendono l'organismo dall’attacco del sistema immunitario. Animali da esperimento affetti da una malattia simile alla sclerosi multipla sono stati curati da un farmaco in grado di attivare selettivamente il recettore mGlu4. Questa scoperta apre così una strada mai percorsa per lo sviluppo di farmaci innovativi destinati al trattamento della malattia cronica demielinizzante.

Si tratta di una scoperta tutta italiana che deriva dall’integrazione di tre nuclei di ricerca: il gruppo della prof.ssa Maria Cristina Fioretti dell’Università di Perugia, leader in campo internazionale nello studio del sistema immunitario; il team del prof. Roberto Di Marco dell’Università del Molise, di grande esperienza nello sviluppo di modelli animali di sclerosi multipla; e i ricercatori dell’Istituto Neuromed di Pozzilli, che da anni dedicano i loro sforzi allo studio dei recettori per il glutammato.