Perugia

Sanitopoli, fioccano le lettere anonime in Procura

Squarciato il velo di omertà (per alcuni) o di timori per le possibili conseguenze (per altri), dopo gli arresti eccellenti seguiti alle indagini dei pm sulla Sanitopoli perugina avviate a seguito di esposti e segnalazioni, fioccano le lettere anonime indirizzate alla Procura della Repubblica di Perugia. Un centinaio le missive inviate da nuovi “Corvi” che invitano i magistrati ad indagare sul quel concorso, su quella carriera, su quella procedura interna all’ospedale di Perugia e non solo. Perché a denunciare, ora, pare siano anche dipendenti di altre strutture sanitarie e di uffici pubblici della regione, alcuni dei quali ritengono di essere stati esclusi da determinati incarichi o comunque danneggiati a favore di altri che avevano i famosi “santi in Paradiso”.

Per carità, segnalazioni che i magistrati prendono con le pinze, soprattutto in assenza di riscontri precisi. D’altro canto, un importante filone dell’inchiesta sulla Sanitopoli perugina che ha messo in ginocchio il Pd (portando anche alla dimissioni della presidente della Regione Catiuscia Marini) e decapitato i vertici dell’ospedale perugino ha preso le mosse da quell’esposto anonimo inviato anche alle forze politiche che il Movimento 5 stelle ha poi segnalato in Procura. E dal caso di Susanna Esposito, la direttrice di Pediatria dell’Ospedale di Perugia colpita da un provvedimento disciplinare (ed indagata) che a sua volta aveva denunciato pressioni, fino appunto ad un provvedimento-vendetta, da parte della ex dirigenza dell’ospedale. La dottoressa Susanna Esposito lascerà l’ospedale di Perugia (ha infatti accettato il ruolo di docente ordinario di Pediatria all’Università di Parma e di direttore presso la Clinica pediatrica universitaria) ed ha già fatto sapere che tramite il proprio legale chiederà i danni all’Azienda ospedaliera perugina (pare per un milione di euro) per il trattamento ricevuto.

Intanto, in queste ore i magistrati titolari dell’inchiesta (Abbritti e Formisano) stanno nuovamente ascoltando l’ex direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Emilio Duca, dopo l’interrogatorio di tre ore a cui è stato sottoposto mercoledì. L’ex manager ha risposto ai magistrati, ma non li ha convinti su tanti punti, per le versioni fornite su tanti fatti circostanziati che gli vengono contestati e per i tanti “non ricordo”. D’altra parte, Duca ha fatto parziali ammissioni, sostenendo di aver subito tante pressioni in occasione dei concorsi.

I magistrati chiedono a Duca di collaborare anche su un altro filone di indagine, quello relative alle spiate che hanno messo in guardia lui ed altri indagati delle indagini a cui erano sottoposti.

Insomma, alle parole di Duca (figura comunque chiave dell’indagine per il ruolo di dg che ricopriva) è legata la posizione di molti altri indagati e di nuove persone che potrebbero finire nell’inchiesta.

(Notizia in aggiornamento)