Gubbio e Gualdo

Ritrovamento choc nel quartiere residenziale, raccolte oltre 15 siringhe

Ritrovamento choc, in questi giorni, in un quartiere residenziale di Padule (Gubbio), dove lo scorso lunedì sono state raccolte ben 17 siringhe nello spazio di circa 50 metri.

Gli operatori ecologici – mandati sul posto dalla Polizia locale, a sua volta sollecitata da alcuni residenti – hanno recuperato la maggior parte delle siringhe (ben in vista) in un piccolo parcheggio tra via del Poderaccio e via Desio. Salendo ancora su quest’ultima strada, ne hanno poi trovate altre “nascoste” in un secondo parcheggio davanti alle case.

Nonostante la presenza di svariate abitazioni, qualcuno che vive nelle vicinanze teme che possa esserci addirittura “una zona di spaccio, perché “poco trafficata” e “celata” dall’oscurità e dalla scarsa illuminazione proprio nelle ore notturne.

Non è la prima volta che nel comprensorio di Gubbio vengono fatti simili ritrovamenti, anche negli immediati pressi del centro storico. Gli stessi operatori ecologici raccontano di averne raccolte diverse, qualche tempo fa, pure nel parcheggio sterrato del Parco del Teatro Romano. Ancora più recenti – lo scorso novembre – sono le siringhe “nascoste” nelle fessure dei muri al parcheggio di San Pietro, dove sulla rampa di scale che porta in via Fonte Avellana era stato anche lasciato un cucchiaio da cucina semi bruciato (ancora sporco di materiale bianco) usato solitamente per sciogliere e inalare il crack.

La vicenda dei richiedenti asilo

Non è certo un periodo tranquillo per la frazione di Padule, dove in questi giorni tiene banco anche la questione dei 22 richiedenti asilo (giovani tra i 18 e 25 anni) sistemati da un privato in un ex bar, a seguito del rapporto diretto tra prefettura e locatario della struttura.

In Consiglio comunale il sindaco Filippo Stirati – dopo le polemiche dei residenti che lamentano di non essere stati avvisati del loro arrivo – ha ricordato come il Comune abbia attivato da tempo il progetto di accoglienza ‘Sprar’, oggi denominato ‘Sai’, per il quale ci sono 40 richiedenti asilo previsti nel territorio di Gubbio, ricollocati secondo il modello di intervento del Cas (Centri Accoglienza Straordinari).

Il primo cittadino – che ha ribadito come “nel caso di Padule l’operazione sia stata esclusivamente condotta dalla Prefettura” – ha comunque annunciato che nei prossimi giorni ci sarà un incontro con una delegazione di cittadini proprio con il prefetto Armando Gradone, per tranquillizzare giustamente i residenti di Padule e perché l’operazione di integrazione possa svolgersi nelle migliori condizioni. E’ un nostro dovere morale e istituzionale rispondere alle situazioni drammatiche delle recenti immigrazioni incontrollate”.