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REINCLUSIONE SOCIALE AI DETENUTI DI PERUGIA E SPOLETO. PRESENTATI 4 PROGETTI DELLA PROVINCIA

Ridare il senso di reinserimento e non di semplice punizione alla pena carceraria attraverso progetti di inclusione era stata la richiesta avanzata all'inizio del mese in un convegno a Perugia sullo stato di salute delle carceri. Ed ecco presentato dalla provincia un progetto, “che rende la pena utile per il detenuto e per la società”.

In questi termini è stata presentata ieri una serie di azioni integrate di orientamento, formazione e accompagnamento al lavoro per persone sottoposte ad esecuzione penale, finanziata dalla provincia di Perugia attraverso il Fondo sociale europeo e destinata ad alcuni detenuti della Casa Circondariale di Perugia e della Casa di Reclusione di Spoleto e alle persone in carico agli Uffici di Esecuzione Penale Esterna della provincia di Perugia.

Quasi duecento soggetti ai quali si offre l’occasione di acquisire delle competenze professionali con le quali potersi proporre in futuro sul mercato del lavoro e al contempo di migliorare lo status di detenuti. Si tratta di un pacchetto di quattro diversi progetti, che possono contare su un finanziamento di 582 mila euro stanziati tramite Por. Sono volti a promuovere la realizzazione di percorsi integrati di orientamento e bilancio di competenze, formazione e accompagnamento al lavoro per soggetti detenuti o in carico agli Uffici di Esecuzione Penale Esterna. Partite nell’autunno scorso e dunque in corso di realizzazione, le azioni consistono nell’informazione, orientamento, counselling e bilancio di competenze, accompagnamento in forma individuale e di gruppo; formazione per l'acquisizione di competenze di base e trasversali e di competenze tecnico-professionali anche per il conseguimento di qualifiche ai sensi della L. 845/78; tirocini formativi in azienda con borsa lavoro mensile; attività laboratoriali all'interno degli istituti penitenziari con indennità oraria di frequenza; attività di sensibilizzazione del contesto economico locale. Ha svolto il ruolo di soggetto promotore il Provveditorato Regionale dell’Umbria dell’Amministrazione Penitenziaria con mansioni di supporto anche nella definizione e realizzazione puntuale degli interventi sulla base delle effettive esigenze dei soggetti destinatari e del contesto ambientale.

“La provincia di Perugia – ha detto il vicepresidente con delega alle politiche del lavoro Aviano Rossi – da tempo è impegnata nel creare le condizioni affinché le persone che si trovano in una condizione sociale difficile, possano usufruire di occasioni di lavoro per permettere a loro e alle loro famiglie di guardare con maggiore serenità al futuro. Tra i soggetti svantaggiati, i detenuti, sono sicuramente coloro che presentano le maggiori difficoltà a causa di una 'storia personale' troppo spesso penalizzante. E' nostro dovere garantire loro delle opportunità perché possano porsi in una condizione di 'possibile' indipendenza e nuova integrazione sociale”.

Per Settimio Monetini Dirigente dell’Ufficio trattamento Intramurale del Provveditorato, si tratta di un progetto che contribuisce ad “interrompere la pericolosa catena delle recidive”, perché prepara il detenuto a misurarsi con il mondo del lavoro e evita che questo ricorra nuovamente a espedienti malavitosi una volta in libertà.

“Il carcere non è fuori dalla società – ha detto Laura Borsani, dirigente dell’ufficio esecuzione penale esterna del Provveditorato – ma è parte di essa. Con questo tipo di interventi si garantisce anche una maggiore sicurezza per i cittadini”. Le finalità di queste azioni sono state illustrate dal Dirigente del servizio politiche del lavoro formazione e istruzione dell’Ente Michele Fiscella.

Quattro, come detto, i progetti in corso di realizzazione tra Perugia e Spoleto. Il primo, denominato “RI Usc.IRE” (riqualificarsi per riuscire in un inserimento regolare) è attuato da Frontiera Lavoro ed è volto a formare addetti alle colture vegetali e arboree e addetti qualificati alla cucina. Il secondo, “Dai paesi di domani”, è affidato a Enaip, Arci e Cesvol, e si propone di trasmettere competenze nei campi della rammagliatura, cucina, verde, grafica e informatica, mentre il terzo denominato “IN FORMA Lavoro”, è attuato da Ecipa Umbria-Forris Ricerca e Formazione allo scopo di formare nei settori delle realizzazioni grafiche e tipografiche, dei manufatti tessili, del mobile, dell’edilizia e idraulica, della muratura. Infine il quarto progetto, “Un posto al sole”, è affidato a Cidis e Cirps ed è destinato a formare installatori e manutentori di impianti solari termici e fotovoltaici.