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Regione Umbria, approvato il piano triennale di semplificazione

L’Assemblea legislativa della Regione Umbria, riunitasi ieri, ha approvato con 14 voti favorevoli (Barberini, Guasticchi, Checchini, Marini, Chiacchieroni, Leonelli, Casciari, Porzi, Smacchi e Brega-Pd, Rometti-SeR, Nevi-Fi, Ricci, De Vincenzi-Rp) e 5 astenuti (Mancini e Fiorini-Lega, Squarta-FdI, Liberati, Carbonari-M5S) il Piano triennale di Semplificazione–Agenda 2016/2018. Relatore di maggioranza Andrea Smacchi (Pd) e di minoranza Maria Grazia Carbonari (M5S). Approvato con gli stessi voti anche un ordine del giorno presentato dal consigliere Leonelli (Pd) su ‘Trasparenza, merito e premialità nell’amministrazione regionale’.

Per Giacomo Leonelli, consigliere regionale del Partito Democratico, “il piano di semplificazione amministrativa che oggi è all’esame dell’aula dovrà tendere anche a finalizzare le sue linee guida nell’individuazione di criteri certi per le premialità dei dirigenti, basati sul riconoscimento del merito effettivo di ciascuno”.
“Proprio allo scopo di impegnare la Giunta al conseguimento di questo obiettivo – prosegue Leonelli – ho presentato l’ordine del giorno che ha avuto una larga approvazione da parte del Consiglio regionale. La trasparenza amministrativa e, con essa, la maggiore possibilità da parte dei cittadini di esercitare una effettiva partecipazione ai processi decisionali, infatti, devono portare ad una accelerazione di quella che nei sistemi anglosassoni viene definita “accountability”, ovvero il controllo del cittadino finalizzato alla valutazione sul conseguimento degli obiettivi assegnati di anno in anno ad ogni macro area dell’amministrazione regionale”.
“Negli anni – conclude il suo ragionamento Leonelli – si è infatti consolidata la prassi di assegnare le premialità massime alla quasi totalità dei dirigenti, un sistema che stride in primo luogo con quanto avviene nel settore privato, in cui i premi vengono assegnati in rapporto agli effettivi risultati conseguiti e che se non disciplinato puntualmente rischia di ampliare la forbice tra privato e pubblico; tale prassi infatti in un periodo ancora difficile dal punto di vista economico per larghi strati della popolazione, rischia di recare un segno di privilegio e di cattiva allocazione di risorse, che nel comune sentire della cittadinanza vengono vissuti come un’ingiustizia”.
“Proprio per questo, attraverso l’ordine del giorno da me presentato e approvato dall’aula, ho voluto impegnare la giunta ad utilizzare lo strumento del piano di semplificazione non solo per gli obiettivi predefiniti, ma anche in relazione ad un meccanismo che, coniugando trasparenza, partecipazione e valutazione, possa ricalibrare il sistema della valutazione e premialità di dipendenti e dirigenti dell’amministrazione in un’ottica sempre più meritocratica e affine al modello privato”.