Città di Castello

“Raccolta civica torni a Città di Castello”, Consiglio concorde “Pinacoteca sede più adatta”

Sì quasi unanime (Marco Gasperi M5S astenuto) per la sede definitiva della Raccolta civica in Pinacoteca: “Negli anni ’60 alcuni gruppi locali si dedicarono allo studio del territorio e, grazie all’innovazione agricola, emersero reperti antichi importanti: questi tifernati divennero l’associazione Protostorica per la raccolta civica di Città di Castello” ha spiegato il consigliere Pd Luciano Tavernelli, presentando, a nome dei colleghi di gruppo Gaetano Zucchini, Vincenzo Tofanelli e Luciano Domenichini, una mozione nell’ultimo consiglio comunale tifernate.

In 10 anni questi benemeriti concittadini hanno accumulato materiali rari e deciso di donarli al Comune. La prima mostra fu collocata a Palazzo Vitelli a Sant’Egidio e grazie a Università di Perugia e Cassa di Risparmio furono trovati fondi per gli scavi nella zona dell’Antirata, tra cui un piccolo villaggio preistorico. Poi ci fu un declino che non ha permesso di poter fruire di questo immenso patrimonio, parte del quale fa bella mostra fuori dalla nostra città e regione, come i pezzi esposti nel museo di Cortona. Gli esemplari più significativi sono al museo archeologico di Perugia. Chiediamo che tutto il materiale torni nella fruibilità locale e non rimanga chiuso con il rischio di perdere memoria e oggetti. Troviamo una collocazione adeguata per la sezione protostorica nella nostra Pinacoteca

Michele Bettarelli, assessore alla Cultura, ha parlato di una “questione complicata dal fatto della titolarità. La raccolta è un grande valore per il Comune e spesso ho tentato di creare le condizioni perché venisse esposta in un centro didattico museale, che però non è stato possibile realizzare per la contrarietà dei donatori. Stiamo lavorando ad un’ipotesi alternativa in Pinacoteca: i locali sono a piano terra sulla loggia, visibile all’esterno, o nella cosiddetta manica lunga. Rimane da completare la tipologia espositiva, la pianificazione della mostra e l’accordo con gli enti preposti”.

Valorizziamo la raccolta nella prospettiva di un museo civico a Villa Montesca nell’ex sede di Sogepu” ha proposto Vincenzo Bucci di Castello Cambia: “La versione data non è completa: l’associazione ha avuto insoddisfazione ed amarezza per come sono stati trattati dalle varie amministrazioni, causando migrazioni della raccolta. Alla soprintendenza va chiesto il conto del saccheggio della raccolta con il rientro di tutto il patrimonio da Perugia, Cortona e Gubbio. Se l’attenzione posta dall’Amministrazione alla collezione malacologia fosse stata la stessa usata per la raccolta, non faremo questa discussione”.

Perché mancano 11 reperti dalla Raccolta?” ha detto Nicola Morini, capogruppo Tiferno Insieme, “la storia inizia nel 2009 con l’inaugurazione del Museo archeologico di Perugia. Allora ne diedi notizia al sindaco Cecchini, che negò tale circostanza. Ma i pezzi a Città di Castello non c’erano. Le amministrazioni hanno così poco a cuore il patrimonio da non accorgersi che era stato trasferito a Perugia. Poco dopo l’assessore di allora Rossella Cestini dovette ammetterlo. Sono d’accordo con il dispositivo ma questi reperti mancano perché li abbiamo lasciati andare senza capirne il valore. A Cortona la stanza del tesoro di Fabbrecce è la più visitata, così come i mosaici a Gubbio, o i reperti tifernati di Perugia. Di questa storia, che si è ripetuta per l’ex Fat, ci sono i responsabili. Avete spazzato via i resti delle terme romane. Siete responsabili del depauperamento del nostro patrimonio”.

Valerio Mancini, consigliere Lega Nord: “Prima ero entusiasta, dopo l’intervento di Morini, sono arrabbiato. Encomiabili i consiglieri del Pd che vogliano correggere i guasti compiuti dal loro stesso partito, anche per mancanza di peso politico degli esponenti locali. Ben venga il recupero della storia”.

Gaetano Zucchini, capogruppo Pd : “Forse ci sono responsabilità. Il tema della mozione era valorizzare la Raccolta e rilanciare il lavoro dell’associazione Protostorica”.

La Raccolta prima che di valore storico è di valore umano” ha detto il sindaco Luciano Bacchetta nella replica, “c’è l’impegno di tanti tifernati che senza spocchia hanno lavorato per la città e anche noi ci abbiamo lavorato molto e la conclusione si vedrà entro la legislatura. La proposta Montesca è poco praticabile perché gli stessi protagonisti vogliono che la Raccolta sia al centro. La collocazione in Pinacoteca è ineccepibile. Quanto i reperti, devono ritornare, lo dobbiamo a chi l’ha trovati e custoditi. I reperti della ex Fat non sono stati portati via a quanto mi risulta: se fosse vero le darò ragione ufficialmente. Parlare però di scempio all’ex Fat di oggi quando venti anni fa i volumi erano di gran lunga più espansi è manipolazione. Questa amministrazione ha ridotto la cubatura e sta realizzando una piazza che valorizzerà i reperti che ci sono ancora. Raccogliamo le sollecitazioni dei proponenti ma siamo già molto avanti. Troveremo una mediazione con la Soprintendenza”.

Durante la dichiarazione di voto Vincenzo Bucci ha aggiunto: “Anche il sindaco era dentro le Amministrazioni che hanno responsabilità, non si senta esente”. “Voterò con entusiasmo la mozione” ha conlcuso Morini, leggendo un verbale della società archeologica che ha effettuato i saggi per la Fintab dell’ex Fat “dal quale si evince l’emersione di elementi rilevanti dal punto di vista scientifico”.