Categorie: Cronaca Istituzioni Terni

Provincia “infedele”, spese “illegittime” per personale e apicali

La Provincia di Terni sotto l’attenzione della Corte dei Conti per le spese “illegittime” per personale ed apicali. E’ quanto emerge dal bilancio dell’attività annuale della magistratura contabile. Vari gli episodi che vengono contestati all’ente, per un presunto danno erariale totale di oltre 3 milioni di euro.

Nel corso del 2015, viene evidenziato nella relazione, sono stati infatti emessi “alcuni atti di citazione nei confronti di amministratori e dirigenti della Provincia di Terni per altrettante ipotesi di danno erariale emerse all’esito dell’ispezione del Ministero dell’Economia e Finanze, Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato e degli accertamenti delegati alla Guardia di Finanza, Nucleo Polizia Tributaria di Terni”. In particolare, in un caso è stato contestato il danno erariale conseguente alla illegittima (secondo l’ipotesi accusatoria) procedura seguita dall’ente locale per la c.d. progressione verticale di alcuni dipendenti dell’ente locale ex art. 4 del C.C.N.L. del 31.3.1999 e art. 9 C.C.N.L. del 5.10.2001. Gli accertamenti svolti hanno potuto far emergere l’assenza dei requisiti previsti dalla legge per poter procedere a detta verticalizzazione. In questo caso il danno erariale ammonta a €. 100.297,03, pari alle differenze retributive corrisposte al personale interessato dalla procedura di verticalizzazione.

Altra vicenda riguardante la medesima Provincia e portata all’attenzione del giudice contabile attiene alle procedure seguite per la stabilizzazione di 17 unità di personale precario ex art. 3 L. 24 dicembre 2007 n. 244, in precedenza destinatario di contratti di collaborazione coordinata e continuativa e poi di contratti di lavoro 20 a tempo determinato. Gli accertamenti svolti hanno potuto far emergere l’assenza dei requisiti previsti dalla legge per poter beneficiare di detta stabilizzazione. Il danno erariale conseguente è stato individuato nelle retribuzioni percepite dal personale illegittimamente stabilizzato ed ammontante a €. 2.397.102,97.

Con altro atto di citazione è stata contestata la corresponsione al Direttore Generale pro tempore della Provincia dell’indennità di risultato, in aggiunta ad analoga indennità percepita quale Segretario Generale dell’Ente, in contrasto con le disposizioni dell’art. 42 del C.C.N.L. di categoria all’epoca vigente. Il danno erariale conseguente ammonta a €. 33.600,00.

In un altro caso è stata contestata la illegittima (secondo l’ipotesi accusatoria) stabilizzazione di un soggetto già destinatario di un incarico a tempo determinato ex art. 110 D. L.vo n. 267/2000. In questa fattispecie il danno erariale è stato individuato nelle retribuzioni corrisposte al soggetto illegittimamente assunto a tempo indeterminato ed ammontanti ad €. 232.316,01 nonché nelle spese legali sostenute dalla Provincia nel contenzioso del lavoro instaurato dal medesimo soggetto pari ad €. 4.365,67. 21

Con altro atto di citazione sono state contestate le criticità emerse nella procedura del conferimento dell’incarico di responsabile del Gabinetto del Presidente della Provincia ex art. 90 del D. L.vo n. 267/2000, con contestuale attribuzione di funzioni e retribuzione dirigenziali, non prevista dalla legge. Il danno erariale è stato identificato e quantificato in €. 280.154,64, pari alla differenza tra il trattamento economico dirigenziale illegittimamente attribuito al predetto e la retribuzione media spettante ad un funzionario del medesimo ente locale, qualifica che secondo la Procura Regionale (e la giurisprudenza formatasi in materia) meglio si attaglia alle funzioni attribuite con l’incarico in questione.