Categorie: Città di Castello Cronaca

Promotore finanziario tifernate denunciato dai Carabinieri per truffa

Un promotore finanziario di Città di Castello è stato denunciato dai Carabinieri della locale Stazione con l’accusa di truffa ed appropriazione indebita. Le indagini sono state avviate nella primavera del 2012 dopo che un’anziana signora presentò una querela nei confronti dell’uomo. Secondo la denunciante il promotore finanziario, a cui era stato affidato un discreto capitale con precise indicazioni circa gli investimenti da effettuare, approfittando del rapporto di fiducia instauratosi con il coniuge, nel frattempo deceduto, avrebbe sottratto a più riprese cospicue somme di denaro, per un danno complessivo di circa 30.000 euro.
Le indagini dei militari hanno consentito di ricostruire i movimenti finanziari ottenendo riscontri oggettivi ed inconfutabili alle accuse. A volte le somme sottratte venivano addirittura girate in favore di una donna, poi risultata essere la compagna del promotore. L’uomo esercitava la sua professione alle dipendenze di un istituto di credito che, però, probabilmente ritenendolo poco affidabile, dopo poco tempo ha interrotto il rapporto lavorativo.
Sospettando che l’anziana donna non fosse stata l’unica vittima, i Carabinieri hanno approfondito gli accertamenti individuando i soggetti che facevano parte del portafogli clienti del promotore finanziario. I clienti sono stati quindi ascoltati dai militari. Alcuni di essi hanno confermato di aver riscontrato degli ammanchi di piccole somme dai loro conti, mentre altri, completamente all’oscuro, si sono accorti solo in quel momento dell’esistenza di operazioni finanziarie da loro mai disposte, che gli avevano causato la perdita di somme ammontanti anche ad alcune decine di migliaia di euro.
E’ stato così possibile accertare che il promotore, particolarmente abile nel conquistarsi la fiducia e la stima dei clienti, in diversi casi o si appropriava direttamente di piccole somme, ovvero investiva cifre anche importanti, ovviamente senza alcuna autorizzazione dei clienti, in operazioni finanziarie particolarmente rischiose e quasi sempre con pessimi risultati. Per il momento si stima che l’importo complessivo delle somme sottratte o malamente investite ammonti a circa 130.000 euro. Della sua condotta dovrà adesso rispondere all’Autorità Giudiziaria.