Città di Castello

Primo “sì” dopo emergenza Covid, unione civile tra Silvia e Benedetta

Il primo “si” dopo il lungo lockdown, a Città di Castello, è arrivato sabato scorso in Municipio, con l’unione civile tra Silvia Picchi e Benedetta Cesari.

Le due spose hanno alzato la mascherina solo per il classico bacio, in una cerimonia tanto emozionante quanto controllata nella sala del Consiglio comunale tifernate, dove amici e parenti hanno rispettato le ferree regole anti Covid-19, imposte dall’ufficio di Stato Civile, presente con la responsabile Daniela Salacchi e gli impiegati Roberto Mosci e Stefania Tanzi.

Ed è stata proprio la responsabile Salacchi a ricordare i principi costituzionali sulle “libertà individuali e sui diritti delle persone” prima di leggere la formula con cui Silvia e Benedetta si sono unite civilmente. Il responsabile dell’ufficio di Stato Civile ha evidenziato come “Silvia e Benedetta vogliono sancire giuridicamente un legame che hanno da oltre 13 anni, mentre fino a qualche tempo fa non sarebbe bastata la loro volontà, perché non c’era ancora il diritto introdotto nell’ordinamento italiano nel 2016 con l’istituito dell’unione civile”.

Durante la cerimonia, sono state lette le due lettere che Silvia e Benedetta si sono volute “virtualmente” spedire, da cui sono emerse le difficoltà incontrate almeno all’inizio della relazione ed alcuni tristi episodi che hanno riguardato la vita di entrambe, ma soprattutto la solidità del loro legame che ha permesso di superare anche i momenti più bui.

A suggellare l’intensità della cerimonia, al termine, l’uscita della coppia è stata accompagnata dalla canzone di Vasco “Come nelle favole”. Auguri sinceri sono arrivati anche dal sindaco e dall’amministrazione comunale per il lieto evento e per il ritorno alla normalità anche su questo versante della vita della comunità locale.