Cronaca

Prefetture al lavoro | Simulato attacco batteriologico in Umbria

Un’esercitazione contro un possibile attacco batteriologico registrato in Umbria, ma che, per sua stessa natura, non resta circoscritto su territorio regionale. Coinvolti tutti le forze dell’ordine, i suoi vertici, la prefettura in primis, la Croce Rossa, la Protezione Civile, i vigili del fuoco e personale di alcuni Ministeri a vario titolo: pronti a fronteggiare il pericolo, che, sempre da simulazione, arriva dal mare.

La simulazione, con le sale operative stabilitesi fisicamente nelle Prefetture di Perugia e Terni, ha avuto inizio lunedì sera, quando arriva la notizia dai servizi segreti di una nave carica di armi batteriologiche. Poi l’escalation: per contatto, alcuni pazienti si presentano in ospedale. Lamentano di star male, a causa di febbre alta, tosse. Fino a quando non scatta l’allarme. E’ così che, con passaggi attenti e meticolosi, con il coinvolgimento del personale sanitario, dei nuclei specializzati dei vigili del fuoco, delle forze dell’ordine e dell’esercito, si prova a contenere l’attacco non convenzionale (diverso sarebbe il caso di un attacco terroristico vero e proprio, con l’uso di armi convenzionali, che richiede, in base a quanto spiegato oggi in Prefettura, un protocollo del tutto diverso). Sempre nella simulazione, è stato ipotizzato che con un attacco del genere si registrassero 40 morti e 216 feriti. Due gli ospedali eletti in tutta la provincia di Perugia come luoghi per fronteggiare l’attacco batteriologico e curare i contagiati.

L’esercitazione serve a misurarsi dunque. A capire quali potrebbero essere i possibili errori da dover fronteggiare e risolvere per far sì che la situazione non sfugga di mano. Per la prima volta, il lavoro è partito da Roma, grazie alla presenza del prefetto Antonella Scolamiero, capo della Direzione centrale della difesa civile, e coordinato dai due prefetti di Perugia, Raffaele Cannizzaro, e di Terni, Angela Pagliuca, collegati insieme al personale operativo in video conferenza.

Ma non c’è solo l’attacco batteriologico in atto. A complicare la situazione è stato ipotizzato esploda, nelle stesse ore, un camion pieno di acido cloridrico nelle vicinanze della stazione di Spoleto. In base a quanto simulato, si è arrivati a chiudere le scuole, a rimandare gli esami di stato per gli istituti superiori, a raggiungere persone che per altri motivi si sono recate all’estero ma che potenzialmente potevano essere state contagiate, a bloccare i caselli autostradali. L’esercitazione è terminata oggi alle 14 e prevederà poi un debriefing per cercare di contravvenire e analizzare le possibili criticità.

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