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Pluralismo dell’informazione, parte da Perugia la battaglia dei giornalisti italiani

E’ partita dall’Umbria la campagna “No tagli, no bavagli”, con cui la Fnsi (Federazione nazionale stampa italiana, il sindacato unitario dei giornalisti) promuove su mandato del XXVIII Congresso della stampa italiana la mobilitazione per la salvaguardia della pluralità dell’informazione in Italia.

A presentare le richieste dei giornalisti italiani, insieme al presidente regionale dell’Asu Marco Baruffi ed ai membri del Direttivo e delegati al Nazionale, il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti.

Lorusso ha ricordato i tagli “scriteriati” al Fondo per l’editoria, che il Governo intende azzerare nel 2020, che costringeranno alla chiusura tanta piccole testate, limitando ulteriormente il pluralismo dell’informazione riducendo “spazi di democrazia”.

Ma la minaccia economica, per i giornalisti italiani, non arriva soltanto dal taglio delle risorse pubbliche. Uno dei principali strumenti di pressione per limitare le inchieste scomode, denuncia la Fnsi, è infatti la querela temeraria, con richieste esorbitanti di risarcimenti.

Giulietti ha quindi ricordato le richieste che partono da Perugia alle istituzioni nazionali. La prima è fermare il provvedimento dei tagli, almeno fino a quando il Governo non avrà convocato le parti sull’annunciata proposta di riforma dell’editoria.

Quanto alle azioni di contrasto alle querele temerarie usate come “bavaglio”, i giornalisti chiedono ai presidenti del Senato e della Camera di portare in discussione le diverse proposte di legge giacenti, in particolare quella che prevede che in caso di proscioglimenti (questo l’esito del 90 per cento delle querele, temerarie proprio perché non hanno alcun fondamento) la  metà della somma richiesta come risarcimento dalla presunta parte lesa venga versata in un fondo per garantire il pluralismo dell’informazione.

Queste le proposte concrete che i giornalisti italiani, dopo Perugia, presenteranno in tutta Italia nella loro battaglia per il pluralismo dell’informazione, presupposto fondamentale della democrazia.

Nella stessa sede, prima del lancio della campagna, era stato presentato il nuovo contratto di lavoro giornalistico USPI-FNSI dedicato alle testate online prevalente informazione locale e alla stampa periodica.