Città di Castello

“Più raccolta differenziata e ulteriori tagli alla Tari”

Seconda riunione per la nuova Giunta del Comune di Città di Castello che questa mattina, oltre alle ordinarie attività amministrative, ha concentrato la sua attenzione sulle politiche ambientali del territorio ed in particolare su un adempimento fondamentale per il futuro della gestione dei rifiuti urbani: la gara di ambito per l’individuazione del concessionario del servizio in Alta Umbria, attualmente in fase di verifica dei soggetti che hanno chiesto di partecipare alla procedura di affidamento. All’operatore che si aggiudicherà in esclusiva la gara spetterà anche la realizzazione e la gestione degli impianti, la raccolta differenziata, la commercializzazione e lo smaltimento completo di tutti i materiali prodotti all’interno dell’Ambito, nonché i servizi accessori indicati da ogni Comune.

I rifiuti sono in Alta Umbria una partita discriminante per il volume economico che è di circa 300 milioni di euro per 15 anni e per le ricadute positive che ci aspettiamo generi sull’ambiente” dichiara il sindaco Luciano Bacchetta, aggiungendo che “insieme alla gara, saremo chiamati ad occuparci dell’assetto dell’organismo che sostituirà l’Ati e l’Auri (Autorità unica rifiuti ed idrico)”, del cui Consiglio di amministrazione il primo cittadino è membro. 

Le prospettive di lungo periodo della gara tuttavia – aggiunge Bacchetta – non ci hanno distolto dall’introdurre elementi migliorativi e di efficienza nell’attuale gestione ad appannaggio di Sogepu. La riduzione dell’8% della Tari è un segnale molto forte che abbiamo dato ai cittadini in un contesto nazionale in cui i servizi pubblici sono spesso al centro della cronaca per il malfunzionamento e su questo fronte continuiamo a lavorare, convinti che ci siano i margini per una ulteriore rimodulazione delle tariffe a vantaggio della collettività. Inoltre a Città di Castello è già in essere un intervento di ampliamento e potenziamento della raccolta differenziata per cogliere l’ambiziosa percentuale del 65%, indicata dalla Regione dell’Umbria come obiettivo nel secondo semestre del 2016”.