Terni

Piscine dello stadio chiuse, Comune di Terni attiva gli avvocati

Ad un mese dalla sospensione delle attività, le Piscine dello stadio di Terni rimangono chiuse e i dubbi a riguardo sono ancora molti. A ciò si aggiungono anche le lamentele di chi aveva abbonamenti in corso (già pagati), degli atleti che vi si allenavano e dei lavoratori che si sono ritrovati d’improvviso in una situazione di stallo.

Ben quattro le interrogazioni all’assessore comunale allo sport Elena Proietti in merito alla questione – presentate dai consiglieri Alessandro Gentiletti (Senso civico), Francesco Filipponi e Tiziana De Angelis (Pd), Valdimiro Orsini (Gruppo misto) e dal Movimento cinque stelle – e discusse nella seduta di Consiglio comunale di giovedì pomeriggio.

Piscine dello stadio, chiusura inaspettata anche per il Comune

“Ho a disposizione una tabella dove è possibile verificare la corrispondenza avvenuta tra l’amministrazione comunale il concessionario e per conoscenza il sub-concessionario – ha spiegato l’assessore Proietti durante la seduta di consiglio – L’amministrazione comunale ogniqualvolta è stata sollecitata dal concessionario è intervenuta”.


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“Si presume – ha aggiunto – che la chiusura sia stata dettata dalla sospensione delle utenze. Il Rup, con nota protocollo 28161 del 21 febbraio, ha chiesto l’intervento qualificato dell’avvocatura comunale, per l’individuazione delle procedure più idonee da seguire, volte a rientrare in possesso della struttura. In merito alle controversie tra concessionario e sub-concessionario, solo in data 18 gennaio si è venuti a conoscenza della rescissione unilaterale del contratto, a far data dal 31 gennaio. Siamo in attesa del parere, senza dimenticare la risposta che dovrà fornire il Tribunale di Roma”.

La ricollocazione atleti

Per quanto riguarda gli atleti che si allenavano presso la struttura, il Comune si è attivato per trovare luoghi alternativi validi dove potessero continuare il loro lavoro. Tuttavia, come spiegato dalla Proietti, la società Italica ha assicurato che tutti gli atleti erano stati adeguatamente ricollocati.

Rimane sospesa la questione dei lavoratori che sfortunatamente esula dalle competenze dirette dell’amministrazione comunale.

Come detto – ha concluso l’assessore – ci siamo rivolti all’avvocatura comunale. Seppur indirettamente è nostra cura e premura che possano tornare a svolgere le proprie mansioni. Sono stati spesi diversi milioni di euro, soldi soprattutto pubblici. A mio parere la gestione delle strutture è molto più importante della realizzazione”.

[di Alessia Marchetti]