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PINK FLOYD E “THE DARK SIDE OF THE MOON” PER L'ECLISSI DI LUNA. IN 3.000 A CARSULAE PER IL CONCERTO DELLA TRIBUTE BAND “A FLEETING GLIMPS”

Luca Biribanti
Un evento così a Terni non si ricordava da anni. Forse sarà stato il fascino senza tempo della musica dei Pink Floyd, o più semplicemente la buona volontà di voler organizzare un evento all'altezza delle aspettative dei ternani. In fondo gli ingredienti li ha forniti 'madre natura': la cornice spettacolare del sito archeologico di Carsulae, l'eclissi di luna e, opera umana, un piccolo palco con una band di ragazzi. Un successo di pubblico così eclatante forse dovrebbe far riflettere sul fatto che non sono tanto i 'grandi nomi' a richiamare l'interesse dei cittadini, quanto iniziative intelligenti sfruttando a dovere quello che la città può offrire. È bastato davvero poco; la sovrintendenza ha fatto uno strappo alla regola aprendo l'area archeologica anche di notte e le cooperative che gestiscono il sito si sono prestate volentieri all'iniziativa. Le note della tribute band “A fleeting glimps” (composta da Marco Celesti – batteria e drum pad; Simone Grigioni – basso elettrico; Luca Gelosi – chitarra elettrica; Emanuele Desantis – chitarra elettrica e voce Emanuele Grigioni – tastiere e voce Marco Intoppa – sax tenore; Caterina Petrignani – voce femminile; Federico Mica – voce) hanno reso la serata dell'eclissi totale di luna davvero esaltante. Guardarsi intorno e vedere la basilica e il foro romano, il tempio di San Cosma e Damiano, camminare sulla Flaminia romana e poi alzare gli occhi al cielo per osservare uno dei fenomeni celesti più affascinanti, non capita certo tutti i giorni. E quale miglior colonna sonora di “The Dark Side of The Moon” dei Pink Floyd che la band ha riproposto nella stessa versione che gli stessi Pink Floyd scelsero per il concerto del 1972 a Pourtsmouth, un anno prima dell'uscita dell'album. Brani come “Money”, “Us and Them”, “The Great Gig In The Sky” e l'immancabile “Eclipse” hanno fatto sì che per una sera i ternani si riappropriassero di un'area troppo spesso dimenticata e disertata, riscoprendo il gusto di buttare in terra una coperta e 'vivere' Carsulae come uno spazio libero, respirando un'atmosfera davvero suggestiva. Il contorno avrà certo ispirato gli appassionati di 'floydiana' memoria le scene di “Live At Pompeii”, la storica sessione live dei Pink Floyd girata nel 1972 nell'anfiteatro di Pompei dal regista Adrian Maben, ma c'è stata anche l'emozione dei più piccoli che per la prima volta hanno visitato l'area, scoprendo un luogo da amare e apprezzare nel futuro. Dopo il grande successo della serata i ternani non si accontenteranno e si aspettano che iniziative simili si ripetano nel futuro. A quando il bis?

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