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“Pietralunga, una finestra su ieri”, per non perdere la memoria

La memoria è importante. Ricordare aiuta a comprendere, offre una dimensione al presente, poggia le basi al futuro. Ed è al concetto di memoria che in questi ultimi mesi si è ispirato Furio Benigni, pietralunghese doc, con la sua associazione “Compaesani”.

Mesi di paziente raccolta, soprattutto attraverso un gruppo creato ad hoc su FaceBook, grazie al quale ha raccolto foto, video, memorie e ricordi del suo paese, Pietralunga.

Oggi quel lavoro è diventato una mostra. “Pietralunga, una finestra su … ieri”, che aprirà i battenti sabato 26 luglio, alle ore 17:00 in via F.lli Cancellieri (locali dell’associazione L’Aquilone) e che potrà essere visitata nei fine settimana, venerdì compreso, fino al prossimo 17 agosto.

La raccolta – Il gruppo, chiuso e fondato circa un anno fa, ha chiamato a raccolta 500 persone legate a vario titolo al piccolo paese umbro e che hanno portato il loro contributo. Ognuno un pezzettino di vita, un’esperienza, un commento, un tag. Da questo lavoro di partecipazione tutto 2.0, sono state raccolte più di mille foto. 170 sono diventate il filo conduttore della mostra.

Il contesto – Le immagini selezionate coprono un arco temporale molto ampio, partendo dalla fine del 1800 fino ad arrivare ai più moderni anni ’80. I temi scelti per questa prima edizione si sono incentrati sui scorci e panorami, raccontano le vie del contro storico, raccolgono le foto di tanti anni scolastici e degli eventi che nel tempo hanno segnato la vita sociale del borgo umbro.

La partecipazione – e la condivisione che ha caratterizzato tutta la fase di raccolta del materiale fotografico, continuerà ancora durante i giorni di esposizione. “A fianco alle immagini selezionate, oltre alla didascalia e alle informazioni che siamo riusciti a raccogliere – spiega Benigni – abbiamo lasciato uno spazio bianco. Così i visitatori potranno aggiungere i nomi delle persone e dei luoghi  che non abbiamo ancora riconosciuto”. 

Il lavoro di raccolta continua dunque, e questa mostra non sembra che essere il primo appuntamento di un percorso che aiuterà Pietralunga a “non perdere la memoria”.

La foto è del gruppo “Compaesani”

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