Cronaca

Piccolo Carro, il Tar stoppa la chiusura | Per Daniela Sanjuan ipotesi “omicidio”

Il Piccolo Carro, non dovrà sospendere l’attività. Lo ha deciso il Tar dell’Umbria in accoglimento della richiesta presentata dagli avvocati della cooperativa Massimo Marcucci e Mario Rampini contro il Comune di Assisi (non costituito in giudizio) nei confronti della Regione Umbria e della Usl Umbria N. 1 (non costituiti in giudizio).

La cooperativa, coinvolta nell’inchiesta relativa all’allontanamento delle due ospiti minori residenti Daniela Sanjuan e Sara Bosco, entrambe morte dopo la fuga dalla struttura di Bettona, aveva richiesto al tribunale amministrativo l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, della determinazione dirigenziale n. 874 del 28 settembre 2016  con la quale gli è stata revocata l’autorizzazione al funzionamento di comunità educativa residenziale per minori ed intimata l’ immediata cessazione di attività.

Il Tar con il decreto a firma del presidente Raffaele Potenza rileva che “la gestione della comunità di accoglienza assolve a servizio che, prescindendo, in questa sede, dalla sua natura giuridica, presenta un evidente profilo di interesse collettivo”, inoltre “i provvedimenti impugnati determinano la conseguenza immediata del riaffidamento dei minori entro e non oltre il giorno stabilito (9 ottobre)” e infine, “la trattazione collegiale dell’istanza cautelare è possibile solo ad una camera di consiglio successiva a detta data, sicché fino alla stessa non è consentita dilazione“. Per queste ragioni il tribunale accoglie l’istanza e  sospende la cessazione dell’attività imposta dal Comune di Assisi, ma questo lo decide in attesa della trattazione collegiale che si terrà il 26 ottobre. 

In altre parole quella del Tar non è una decisione di merito, ma la presa d’atto che sospendendo l’attività, prima che si arrivi alla decisione se è necessario o meno revocare l’ordinanza, equivale all’interruzione di un servizio che ospita minori con conseguente necessità della loro ricollocazione in tempi rapidissimi e quindi decide che la struttura prosegua fino alla decisione di merito.

Per Daniela è ipotesi “omicidio”. E intanto sul sito della trasmissione “Chi l’ha visto?” che tanto si è occupata proprio del caso di Daniela Sanjuan, la cui morte è stata decretata solo 13 anni dopo la scomparsa grazie ad un frammento osseo rinvenuto 3 anni fa nei boschi di Bettona, è scritto che sulla morte di Daniela la “procura di Perugia ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di omicidio”.

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