Perugia

Piccoli aeroporti, “stop all’addizionale comunale anche a Perugia”

Stop all’addizionale comunale per rilanciare le attività dei piccoli aeroporti nazionali e favorire lo sviluppo economico dei territori. Compreso l’aeroporto di Perugia. A proporlo è il viceministro alle Infrastrutture e trasporti, Giancarlo Cancelleri. Una proposta che darà ossigeno agli scali con meno di 1 milione di passeggeri.

L’obiettivo è appunto quello di sostenere i piccoli aeroporti italiani, anch’essi duramente colpiti dalla crisi economica prodotta dal COVID-19 e adesso in difficoltà per la ripartenza. La proposta del viceministro riguarda la sospensione, al momento per il 2020, del versamento dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco.

I piccoli aeroporti interessati

Gli aeroporti interessati dalla proposta avanzata dal viceministro Cancelleri sono: Ancona, Brescia, Comiso, Crotone, Cuneo, Grosseto, Lampedusa, Marina di Campo, Pantelleria, Parma, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rimini, Salerno, Trapani e Trieste.

Volano anche per il settore turistico

La sospensione per il 2020 dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco, a fronte di una limitata riduzione del gettito fiscale (nel 2018 l’importo complessivo è stato pari a circa 12,7 milioni di euro), porterebbe, inoltre, notevoli benefici a tutta la rete di collegamenti aerei nazionale. Servirebbe da volano anche per il settore turistico, in particolare verso quei territori geograficamente più disagiati.

“Così piccoli aeroporti più attrattivi”

“Togliere questa tassa – dichiara Cancelleri – aumenterebbe la capacità attrattiva di questi scali aeroportuali nei confronti delle compagnie aeree e li renderebbe più concorrenziali in un mercato sempre più agguerrito. Sono certo che i vettori, non ritrovandosi questa tassa, sceglieranno di volare anche su questi scali minori, attivando magari tratte alle quali in passato rinunciavano. Insomma, una vera boccata d’ossigeno – continua il Viceministro –che adesso estendiamo a tutto il 2020, ma che in seguito vorrei che diventasse una manovra triennale, in modo da riportare questi scali a numeri sempre maggiori. Far crescere i piccoli scali – conclude il viceministro del MIT – aiuta tutta la rete nazionale degli aeroporti e intensifica il servizio al cittadino su tutto il territorio”.