Categorie: Economia & Lavoro Perugia

Piante e fiori per uno e due novembre: Federfiori invoca controlli contro abusivi e piante di beneficenza

Arrivano le festività dei Santi e dei morti, l'uno e il due novembre, e arriva insieme un aumento vertiginoso delle vendite di piante e fiori.

Proprio in vista della festa, Federfiori -costola di Confcommercio della provincia di Perugia- ha messo oggi in guardia le forze dell'ordine, per vigilare contro la minaccia dei venditori abusivi.

“Il problema esiste tutto l’anno, ma in occasione di certe ricorrenze l’abusivismo nella vendita di fiori e piante diventa davvero eclatante”, scrive l'associazione, che parla di “un sistema parallelo a quello legale, cronicizzato nelle grandi e piccole città dell’Umbria, che droga il mercato, produce evasione fiscale, uccide l’economia legale.

“Un vero e proprio Far West, rispetto al quale l’attività di controllo è latitante ed inefficace, anche per l’inadeguatezza delle sanzioni. Una situazione che se era pesante in tempi economicamente più prosperi, nel contesto di grave crisi attuale diventa assolutamente intollerabile”, scrive in una nota il presidente Federfiori-Confcommercio della provincia di Perugia Renato Ceccarelli.

Vendite benefiche nel mirino – Se l'indignazione di Federfiori è tutta contro i venditori abusivi e illegali, nel mirino dell'associazione sembra esserci soprattutto la vendita di piante e fiori per motivi di beneficenza. La Federfiori della provincia di Perugia ha chiesto infatti alla Regione Umbria la stesura di una legge regionale che punta il dito contro le vendite benefiche di fiori, che preveda ad esmpio “la turnazione dei diversi settori merceologici oggetto delle vendite benefiche” (ovvero che non si vendano sempre fiori per beneficenza), “la disciplina dello svolgimento di 'vendite temporanee' di fiori e piante promosse da Enti non lucrativi a finalità benefica”, “l’individuazione di aree da destinarsi all’esercizio delle 'attività temporanee di vendita' su suolo pubblico da parte di enti non commerciali” (ovvero sempre per fini solidali) e la “regolamentazione al numero di “vendite temporanee” durante l’anno”.

“Decine e decine di operatori del commercio di fiori e piante, che vivono del proprio lavoro, che affrontano le difficoltà economiche attuali, affrontano le difficoltà economiche attuali, che non dispongono di ammortizzatori sociali, che non hanno cassa integrazione – ha detto Ceccarelli – devono fare i conti tutti i giorni con l'abusivismo commerciale e con il proliferare incontrollato di vendite e pseudo vendite benefiche che proprio su fiori e piante fondano il proprio business”. (fda)