Perugia

Perugia, sei studenti davanti al giudice dei minori: hackerano il registro elettronico e si alzano i voti

Magari stentano in italiano e matematica (o, nel caso specifico, in chimica organica), ma vanno sicuramente benissimo in informatica, i sei studenti di un istituto superiore perugino che hanno hackerato il registro scolastico per aumentare la media dei voti in chimica organica. Un 4 che diventa sei, magari, o un cinque che diventa sette.

I fatti risalgono alla scorsa primavera (maggio 2018). Sei studenti della terza superiore di un istituto del capoluogo, difesi dall’avvocato Delfo Berretti, si sono introdotti abusivamente nel sistema dopo aver rubato, dall’agenda di una professoressa, la sua password. I minorenni sono entrati dunque in quello che viene definito “un sistema informatico di interesse pubblico protetto da misure di sicurezza”.

A salvarli dai reati di frode informatica e falso in atto pubblico commesso da privati è stato però il loro ravvedimento, certificato – riporta il Corriere dell’Umbria – anche dalla preside. Che prima avverte la Polizia postale dell’intrusione, ma successivamente, visto il comportamento “ottimo” dei sei giovani, testimonia sul loro ravvedimento.

I giovani studenti non solo si sono assunti la responsabilità di quanto fatto confessando il fattaccio pochi giorni dopo rimettendosi addirittura i voti originari, ma hanno anche espiato la colpa, diventando persino testimonial in assemblee dove si parlava di reati informatici. Inoltre, come da sanzione deliberata dal consiglio di classe e controfirmata dai loro genitori, c’è una settimana di sospensione con obbligo di frequenza e affidamento per lavori socialmente utili, per far capire ai giovani la gravità degli atti commessi.

Nell’ultima udienza di fronte al tribunale dei minori, il pm ha chiesto il non luogo a procedere e il gip si è riservato la decisione. La sentenza verrà depositata nei prossimi giorni.