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Perugia, degrado e droga all’Ottagono | Affittuari, “siamo stanchi”

Degrado, sporcizia, bivacco e spaccio al dettaglio. E’ questa la situazione che gli affittuari del condominio denominato Ottagono, situato in via Settevalli 11 area Bellocchio, poco dietro la stazione Fontivegge di Perugia, lamentano e riassumono in un esposto indirizzato alle principali autorità di Perugia e dell’Umbria. Così, dopo numerose richieste d’intervento al 112 e al 113, in diversi hanno deciso che è ora di dire basta ad una situazione protrattasi nel tempo, che ha gettato nel degrado un luogo che doveva essere destinato anche al recupero di una zona spesso a rischio.

Attraversando l’area, non è difficile notare immondizia accantonata in ogni angolo degli spazi sovrastanti il grande supermercato situato al piano terra: foglie secche, bottiglie di birra, cartacce, a volte siringhe. Spazi ormai abbandonati, dove, raccontano a Tuttoggi.info alcuni lavoratori degli uffici situati nel condominio, soprattutto di sera, si nascondono insidie e pericoli. Perché a volte i pusher della zona nascondono la droga proprio in anfratti antistanti gli uffici, prima di prelevare le dosi e venderle al dettaglio ai tossicodipendenti.

La denuncia di commercianti e affittuari degli uffici dell’Ottagono si traduce dunque nell’esposto firmato e inviato alle istituzioni, e nello specifico: al Direttore Generale dell’Asl Umbria 1, Andrea Casciari, al Prefetto di Perugia, Raffaele Cannizzaro, al procuratore Luigi De Ficchy, al Questore Carmelo Gugliotta, al Comandante dei Carabinieri, Francesco Benedetto, alla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, al presidente della Provincia di Perugia, Nando Mismetti, al sindaco di Perugia, Andrea Romizi, all’assessore all’urbanistica di Perugia, Emanuele Prisco, oltre che all’amministratore di condominio stesso, Catalani.

Scrivono cittadini e affittuari: “considerato lo stato di abbandono in cui versa il condominio, oggetto di assidua frequentazione da parte di spacciatori e consumatori di droghe, nonché di numerose persone che utilizzano i locali come ‘accampamento’, spesso trascorrendovi la notte e utilizzando le scale adibite a vie di uscita e di emergenza come rifugio e servizi igieniciNel pieno interesse della sicurezza, della salute pubblica, della salvaguardia delle attività commerciali e professionali presenti, della tutela della proprietà privata e, non ultimo della sana e tranquilla vivibilità dei posti di lavoro, un celere intervento“, anche attraverso opportuni sopralluoghi.

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Articolo modificato il 26 maggio alle 16:00