Cronaca

Perugia, su asili e gay pride è bagarre in consiglio

Che non sarebbe stato un consiglio comunale sereno qualcuno lo aveva già annunciato. Ma in pochi si sarebbero aspettati un’assemblea così movimentato. Nonostante le temperature calde, a palazzo dei Priori lunedì pomeriggio c’erano moltissime persone. Le educatrici degli asili nido comunali e i rappresentati dell’Omphalos, entrambi impegnati in una battaglia nei confronti dell’amministrazione comunale. A saltare all’occhio è in particolare modo l’assenza di sindaco e giunta. Tra i temi all’ordine del giorno: patrocini dati, come quello alla Massoneria, e ritirati, come al pride village, asili nido e mancate trascrizioni.


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Il consigliere Bori ha portato sui banchi del consiglio comunale la notizia che ha visto il sindaco Romizi negare la trascrizione dell’atto di nascita di un bambino di sei mesi nato in Spagna e figlio di due mamme di origine perugina. “Un bambino indifeso, di appena sei mesi, lasciato senza identità – ha affermato Tommaso Bori discutendo l’interrogazione – e bloccato in Spagna assieme a due nostre concittadine. E’ triste sapere che oggi Perugia, un tempo all’avanguardia in tema di diritti civili, finisce sulla stampa nazionale solo per scelte che risultano vergognose e incomprensibili”.


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Sulla questione, secondo Bori, “sarebbe stato un atto legittimo almeno trascrivere l’atto in parte, permettendo così a questo bambino di poter tornare in Italia. Questa è stata una scelta amministrativa ma anche politica, scellerata e incomprensibile, oltre che un unicum in Italia”.
Ma a mancare, come hanno fatto notare i consiglieri di opposizione, il sindaco. “Forse impegnato a festeggiare a L’Aquila col neo sindaco” riferiscono tra i banchi della minoranza. “Come gran parte della giunta, Romizi – ha affermato Bori – quando bisogna dare risposta alla città, Romizi è assente”.

Il comsigliere Nilo Arcudi ha poi presentato la mozione di sospendere il consiglio è darei modo ai capogruppo di incontrare le delegazioni die ducatrici e Omphalo,  “come è prassi che si faccia quando i cittadini vengono qui per essere ascoltati.” L’Ufficio di presidenza ha quindi stabilito di sospendere il consiglio per 30 minuti per ascoltare tre rappresentanti delle educatrici e altrettanti di Omphalos.

Al termine dell’audizione il consigliere Bori ha presentato un’ulteriore mozione criticando non solo l’assenza ai lavori del consiglio del Sindaco, ma anche l’atteggiamento dell’assessore Wagué, che al termine delle audizione delle educatrici ha lasciato l’aula, senza -secondo Bori- dare una risposta. “Ne chiederemo ancora le dimissioni -ha concluso Bori- e comunque oggi per protesta abbandoniamo l’aula.”