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Pd Spoleto analizza il risultato elettorale sul territorio

di Andrea Bartocci (*)

Giovedi 21 marzo si è svolta, presso la sede di Viale Trento e Trieste, l'assemblea degli iscritti del Partito Democratico di Spoleto.

Vi hanno partecipato oltre 100 persone per discutere dei risultati delle elezioni politiche, anche in vista delle oramai prossime elezioni amministrative.

L'attuale situazione è di forte precarietà istituzionale e di altrettanto forte instabilità politica, a causa di un risultato diverso da quello aspettato, diverso perché comunque la campagna elettorale era stata costruita bene, partendo dalle primarie per il candidato premier e per i candidati al Parlamento, alle quali, giova ricordarlo, hanno partecipato milioni di italiane ed italiano.

Il PD ha perso, rispetto al 2008, circa 4 milioni di elettori a livello nazionale, circa 4000 nella nostra città. Li abbiamo persi perché il nostro obiettivo era dare un governo stabile al paese, ma non siamo riusciti a comunicarlo in maniera efficace e credibile.

Certamente, come rilevato dall'Istituto Cattaneo di Bologna, le elezioni 2013 segnano una battuta di arresto del bipolarismo e, ancor più, del bipartitismo che si era incominciato ad intravedere nel 2008, con i primi due partiti che avevano raccolto circa il 70% dei consensi.

Un dato ancora più significativo è lo scarso appeal del Partito Democratico sui giovani e sui lavoratori, un fenomeno già presentatosi in passato e sul quale non intendiamo nasconderci o produrre analisi autoconsolatorie.

Abbiamo detto poco, e sottovoce, rispetto alla riorganizzazione e alla diminuzione della spesa pubblica, anche nella nostra città, ed ai costi della politica, che talvolta però vengono confusi con i costi della democrazia e della rappresentatività dei territori nelle istituzioni.

Ma abbiamo un gruppo parlamentare rinnovato, con il 40% di donne, questo va detto con forza e con motivo di orgoglio. Come costituisce punto di forza e di orgoglio la capacità di proporre ed eleggere presidenti di Camera e Senato con logiche spiazzanti: è difficile accettare il no di tanti presunti nuovi a Grasso.

Vedremo anche quale sarà l'atteggiamento delle forze politiche di fronte alle proposte che Bersani porterà in Parlamento con gli 8 punti di programma: sono buone proposte, che vanno nella direzione indicata dal risultato elettorale, tracciando la linea delle priorità da percorrere con la stessa discontinuità e con la stessa determinazione avuta nel proporre i due presidenti Grasso e Boldrini, per affrontare in maniera efficace le prove impegnative che si troverà di fronte da subito: il documento economico e finanziario a luglio, la proroga delle missioni militari all’estero dopo l’estate e poi naturalmente la finanziaria. Tutte questioni che sottolineano l’urgenza di avere un governo, il più stabile possibile.

Il risultato elettorale certifica che molti comuni dove governa il Centro Sinistra sono contendibili, banco di prova sono le amministrative di maggio. Le elezioni nazionali non devono farci perdere di vista i problemi locali dove siamo chiamati tutti e tutti i giorni a forti responsabilità, responsabilità che i cittadini e le imprese giustamente ci chiedono.

Quello che compete ad un partito politico, ancora di più al PD, che porta la responsabilità di governo, è quello di proporre delle soluzioni in maniera forte e comprensibile.
Se dovessimo tornare a votare sono convinto che il PD debba rifare le primarie per la scelta del candidato premier, tema che dovrà essere discusso e approfondito nel prossimo congresso.

Ciò è ancora più vero nella nostra Città, dove il risultato elettorale ci consegna, di fatto, una campagna elettorale 2014 dal risultato più che aperto, dove rischiamo di perdere la guida se non usciamo con una idea forte e credibile.

Quello che il Partito Democratico può e deve fare, che con una punta di orgoglio dico che ha iniziato a fare, prima e meglio di altri, per non essere travolto dall’ondata di populismo che attraversa l’Italia, è ridare una credibilità alla politica ed ai politici tutti dal segretario di circolo per passare dal sindaco ed arrivare ai parlamentari, molte volte percepiti come il male assoluto, dobbiamo ridare l’orgoglio di fare politica nel PD, di restituire a questa parola la sua eccezione più alta, nobile e pulita.

(*) Segretario Partito Democratico di Spoleto