Perugia

Ospedale Perugia, Cisl denuncia “Grave situazione in Radiologia”

“La Federazione Umbra Cisl Medici-Dirigenti Sanitari chiede formalmente all’Assessorato alla Salute di intervenire sulla grave situazione del servizio di Radiologia dell’Azienda Ospedaliera di Perugia”. Questa la richiesta del segretario generale Tullo Ostilio Moschini che pone l’accetto sulle difficoltà del servizio, al momento garantito da un numero estremamente ridotto di professionisti, gravati peraltro da un moltiplicarsi di esami diagnostici e procedure interventistiche.

“Solo al reparto di Radiologia 2 mancano nove professionisti non reintegrati. In particolareaggiunge Moschinile numerose prestazioni richieste dal Pronto Soccorso hanno generato una sofferenza in relazione alla disponibilità di due soli radiologi per i turni diurni (due al mattino, due al pomeriggio). E non basta più un solo radiologo nel turno di notte dalle 20 alle 8 della mattina. Il Pronto Soccorso è ormai un ambulatorio gratuito con 40-50 pazienti tra Rx, ecografie, TC ed inoltre, essendo un ospedale di II livello, si rende necessario un congruo numero di radiologi anche per espletare i servizi di alta specialità. Chiediamo di sostenere l’attuale Commissario e la Dirigenza per risolvere il problema dell’arruolamento del personale. I vincitori di concorso pubblico in azienda regionale non riescono ad ottenere l’aspettativa come da contratto vigente (Art. 10, c. 8, lett. B). Chiediamo che venga espletata la mobilità e che venga indetto un concorso a tempo indeterminato per la copertura delle esigenze, in particolare emergenza-urgenza. I concorsi possono essere espletati benissimo con la normativa vigente dato che l’Italia è l’unico paese al mondo che arruola i medici per concorso. In tutti gli altri paesi i medici sono arruolati tramite curriculum, referenze scritte e colloquio, contratto a termine ed a conferma. Una domanda al concorso non risposta correttamente, non pesa la reale capacità del professionista. Da noi tanti, troppi medici lavorano per anni a tempo determinato in attesa di ‘azzeccare’ la prova del concorso a tempo indeterminato, così migliaia se ne vanno all’estero. La Regione Umbria bene ha fatto ad applicare la Legge Madia per la stabilizzazione, ma tale Legge ha risolto una parte del problema. Allo stesso modo la nostra Regione deve completare la stabilizzazione dei Dirigenti Sanitari”.