Operazione antiterrorismo a Savona, indagati ragazzi di Castiglione e Gubbio - Tuttoggi.info

Operazione antiterrorismo a Savona, indagati ragazzi di Castiglione e Gubbio

Flavia Pagliochini

Operazione antiterrorismo a Savona, indagati ragazzi di Castiglione e Gubbio

Ven, 22/01/2021 - 11:29

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Le indagini della Digos hanno permesso di rintracciare un gruppo di giovani che incitavano alla rivoluzione violenta contro “lo Stato occupato dai sionisti” ed alla eliminazione fisica degli ebrei.

Coinvolge anche la provincia di Perugia, dove sono state effettuate alcune perquisizioni – così come a Genova, Torino, Cagliari, Forlì-Cesena, Palermo, Perugia, Bologna e Cuneo – l’operazione antiterrorismo che ha visto la polizia arrestare un 22enne di Savona legato ad ambienti della destra radicale contigui al terrorismo di matrice suprematista.

L’indagato è accusato di aver costituito un’associazione con finalità di terrorismo nonché di aver svolto azione di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale aggravata dal negazionismo.

Operazione antiterrorismo, 22enne istigava morte ebrei

L’attività investigativa, diretta dalla procura di Genova, è condotta dalle Digos di Genova e Savona e dal Servizio per il Contrasto dell’ Estremismo e del Terrorismo Interno della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione-UCIGOS. Il ragazzo, secondo l’accusa, avrebbe creato delle chat e redatto e diffuso sul web documenti di matrice neonazista e antisemita con i quali incitava alla rivoluzione violenta contro “lo Stato occupato dai sionisti” ed alla eliminazione fisica degli ebrei.

Secondo la nota della Digos, grazie a questa operazione antiterrorismo il giovane insieme ad altri coetanei, aveva costituito un’organizzazione – denominata “Nuovo Ordine Sociale” – di matrice nazionalsocialista, finalizzata al reclutamento di altri volontari e alla pianificazione di atti estremi e violenti a scopo eversivo.

La propaganda online

Nello specifico, tramite piattaforme di messaggistica, l’arrestato, appassionato ed esperto di armi e oggettistica ‘militaria’, teneva i contatti, diretti o in appositi gruppi, con altri soggetti attestati sulle medesime posizioni ideologiche”. Il ventiduenne “si è ispirato al sodalizio suprematista statunitense AtomWaffen DIVISION ed alle Waffen-SS naziste. In tale ambito ha creato specifiche chat aventi il fine di svolgere propaganda ed istigazione alla violenza per motivi di discriminazione razziale. In varie conversazioni si è definito quale appartenente alla corrente ‘INCEL’, manifestando profondo astio nei confronti del genere femminile”.

Fra gli obiettivi del giovane figurava anche “il compimento di azioni terroristiche di matrice suprematista analoghe a quelle realizzate nel 2011 e nel 2019 rispettivamente a Utoya (Norvegia) e Christchurch (Nuova Zelanda), la cui esaltazione frequentemente ricorre nelle conversazioni tra i membri del gruppo. In varie chat analizzate erano altresì presenti istigazioni alla commissione di atti di violenza estremi anche sacrificando la propria vita, incoraggiando lo le sparatorie a scuola o il ‘Day of the Rope’, i linciaggi e gli omicidi di giornalisti, politici e donne che hanno relazioni con uomini non bianchi”.

Nell’operazione antiterrorismo coinvolti due umbri

Nella piazza di Perugia le indagini, sempre coordinate dalla Direzione Centrale Polizia di Prevenzione del Dipartimento di Pubblica Sicurezza e condotte attraverso un’azione sinergica fra la D.I.G.O.S. – Divisione Investigazioni Generali ed Operazioni Speciali – della Questura di Perugia ed il Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni per l’Umbria, hanno fatto emergere responsabilità a carico di due ragazzi, appartenenti alla fitta rete del network esistente intorno al 22enne di Savona. Il primo è un uomo di 24 anni del comprensorio di Castiglion del Lago, la seconda, una giovane ragazza 18enne del territorio di Gubbio.

L’esito delle perquisizioni

Gli investigatori hanno potuto rilevare gli intensi contatti esistenti, attraverso diverse chat, dei due umbri con altri elementi del gruppo di propaganda “Nuovo Ordine Sociale”. Le perquisizioni eseguite non hanno fatto riscontrare la presenza di vessilli, oggetti o simboli afferenti al gruppo estremista in questione ma hanno dato un esito positivo in quanto sono stati sequestrati device in possesso dei due, al momento oggetto di un intenso lavoro di indagine informatica e tecnologica finalizzata a riscontrare la posizione dei medesimi all’interno dell’organizzazione in questione.

(aggiornato alle ore 15.45)

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