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OMICIDIO YARA, “AIUTIAMO I GENITORI DELLA BAMBINA, UN ANGELO COME IL MIO LORENZO”. LUCIANO PAOLUCCI CHIEDE DI INCONTRARE I GAMBIRASIO

“Yara era una bambina, come un bambino era il mio Lorenzo. Vorrei parlare con i genitori di Yara per dirgli che la loro bambina è ora un angelo come il mio Lorenzo. Li rivedremo in Paradiso”.
Il ritrovamento del corpo senza vita di Yara Gambirasio, la tredicenne scomparsa lo scorso 26 novembre da Brembate di Sopra, porta subito alla mente il ricordo di quei bambini e ragazzi a cui è stata tolta in fretta l’innocenza e la vita, come Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana ritrovata senza vita lo scorso 6 ottobre, e Simone Allegretti e Lorenzo Paolucci, i bambini di 4 e 13 anni uccisi tra il 1993 e il 1994 da Luigi Chiatti, il geometra conosciuto come il “Mostro di Foligno”.
A parlare è proprio Luciano Paolucci, il cinquantatreenne padre di Lorenzo, che ha sottolineato come “adesso bisogna aiutare la famiglia di Yara. Non bisogna abbandonarla, per questo mi piacerebbe parlare con loro e raccontare come io ho ricostruito un po’ la mia vita e quella della mia famiglia. Io so cosa vuol dire quando succedono cose del genere. Non pensi più al lavoro, ai soldi, non pensi più a nulla, solo a cosa fare di ciò che rimane della tua vita. Se nessuno ti aiuta diventa un grande problema. I genitori di Yara vanno dunque aiutati da tutti noi, ma anche dalle istituzioni, che non devono abbandonarli nel loro dolore”.
Alla scomparsa di Yara, Paolucci ha subito pensato che a rapirla fosse stato qualcuno che la conosceva “che frequentava in qualche modo luoghi che lei frequentava. A compiere certi atti sono persone mostruose. Spesso lo fanno come se fosse una cosa normale, si abituano a questo. E così riescono a ben mascherarsi nella comunità dove vivono. Ma chi ha ucciso Yara e chi commette crimini contro i bambini deve essere messo in carcere, in una piccola cella con una brandina, senza tv o altri svaghi. Deve pensare solo alla violenza della quale è stato responsabile, deve riflettere su cosa ha fatto, imparare cosa significa stare male perché altrimenti quando esce di lì torna a fare le stesse cose, come ha detto di voler fare Chiatti. Io ho perdonato Luigi Chiatti perché anche lui, da bambino, ha iniziato a soffrire. Gli adulti l’hanno trattato malissimo e lui ha riproposto gli stessi comportamenti, perché in questi casi purtroppo diventa normale farlo. Quando è successo quello che è successo a Lorenzo ho iniziato a chiedermi se Dio esiste veramente. Dio esiste e bisogna avere fede”.
Cosa può dire ai genitori di Yara? “Che la loro figlia adesso è in Paradiso, è un angelo. È quello che so per certo anche di mio figlio e di tanti altri bambini. La fede potrà dare loro conforto e speranza: quando un figlio che hai, che ami, che è una cosa grande per te, ti viene portato via, ti manca, e quando ti manca non sai più che fare nella vita. Io vorrei tanto parlare con i genitori di Yara perché abbiamo vissuto le stesse cose terribili e vorrei dare loro conforto”.