Cronaca

Omicidio Bellini, ultimo addio all’operaio ucciso e gettato nel fiume

Aggiornamento ore 16-45 – Una folla composta nel dolore ha partecipato al breve rito funebre che si è tenuto questo pomeriggio presso la piccola chiesa dell’obitorio di Terni. La sorella, il nipote, gli amici e i colleghi, si sono uniti nel ricordo dell’operaio ternano, ucciso e poi gettato nel fiume Velino. A celebrare la funzione è stato il parroco Don Fernando Benigni che ha ricordato come Bellini fosse “un uomo trasparente, buono, non avrebbe mai fatto male a una mosca. Vedovo, senza figli, era un punto di riferimento per il nipote. Una vita senza ombre e pulita”. Per la celebrazione del rito sono state scelte le letture della II lettera di San Paolo a Timoteo e del Vangelo secondo Marco, il parroco ha ricordato il senso della sofferenza dell’apostolo cristiano che è chiamato a condividere e alleviare la sofferenza di tutti. Poi rivolto al presunto assassino: “Chi è responsabile di tutto questo si converta e prenda la detenzione come un modo per arrivare alla redenzione. Cambi prosettiva di vita”.

All’uscita del feretro dalla chiesa, un timido applauso ha salutato per l’ultima volta Sandro Bellini.

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Oggi è il giorno dell’addio a Sandro Bellini, l’operaio ucciso nelle campagne di Marmore e il cui corpo senza vita è stato rinvenuto dai sommozzatori nella giornata di domenica nel fiume Velino.

I funerali del 53enne vengono infatti celebrati alle 15 nella chiesa dell’obitorio di Terni, mentre ancora si attende l’esito dell’esame autoptico svolto sulla salma della vittima dal medico legale incaricato dalla procura Sara Gioia.

Nella giornata di ieri, durante l’interrogatorio di garanzia in carcere, Halan Andriy, in carcere a Sabbione accusato dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere dell’operaio ternano, ha risposto alle domande del Gip Simona Tordelli e del pm Tullio Cicoria, aiutato da un interprete, fornendo alcuni dettagli che secondo la difesa dell’avvocato Bruno Capaldini potrebbero fornire nuovi spunti investigativi. Che si tratti di un nome su chi potrebbe aver aiutato l’indagato nelle fasi relative al delitto e ad un successivo spostamento e occultamento del cadavere sono ipotesi che sicuramente gli inquirenti in queste ore stanno vagliando. Al termine dell’interrogatorio in carcere il Gip ha firmato la convalida dell’arresto.

L’esame sul corpo della vittima, il cui esito verrà depositato nelle prossime ore,  avrebbe intanto evidenziato le presenza sul corpo di ferite profonde alla testa inferte con un oggetto pesante. La difesa intanto attende di conoscere i particolari dell’autopsia per decidere le prossime mosse.