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“OK ALLA RIDUZIONE DEL CONSIGLIO, MA MENO COMPONENTI ANCHE NELLA GIUNTA”

“La proposta di diminuzione del numero dei consiglieri regionali è un moralismo a basso costo sparato a fine anno dalla presidente Lorenzetti per coprire ben altre problematiche dell'Umbria”. Lo afferma il consigliere regionale di Alleanza nazionale Andrea Lignani Marchesani, secondo cui “molti potrebbero essere i rilievi da fare in materia istituzionale alla Presidente. Rilievi che dovevano essere rimarcati dal presidente del Consiglio che ha invece perso un'occasione per rilanciare un'azione forte da parte dell'Assemblea”.

“In qualità di consigliere segretario del Consiglio regionale – continua Lignani – mi limiterò ad elencarli: la modifica dello Statuto è una precisa competenza consiliare e le affermazioni della Lorenzetti sono un'evidente ingerenza; per coerenza, nell'abbattimento dei costi della politica è doveroso prevedere una diminuzione anche del numero degli assessori. Passando dall'aspetto istituzionale all'aspetto politico è doveroso aggiungere altri evidenti parametri che testimoniano come la presidente predichi bene e razzoli male: nonostante lo Statuto in vigore preveda 36 consiglieri l'attuale Assemblea elettiva è composta infatti da solo 30 consiglieri mentre nel 2005 il capo dell'Esecutivo regionale ha provveduto immediatamente ad applicare la nuova Carta incrementando di un'unità il numero degli assessori”.”Se volesse essere coerente con quanto affermato dal punto di vista istituzionale – osserva il consigliere di An – la presidente dovrebbe provvedere immediatamente a ridurre da 9 ad 8 il numero degli assessori. Una coerenza politica dovrebbe prevedere invece una ben più copiosa contrazione considerata la scarsa produttività proprio di quegli assessori esterni che sono stati chiamati a ricoprire ruoli profumatamente pagati in virtù di tristi equilibri politici. Già oggi sono a libro paga della Regione 35 persone, solo perché la presidente ha pescato a piene mani all'esterno nel comporre la sua Giunta senza tra l'altro prevedere competenze tecniche aggiuntive ma esclusivamente residuati di partito”.”Alleanza Nazionale può essere d'accordo nel ritorno a 30 consiglieri – conclude Lignani Marchesani – ma a condizione che la Giunta scenda da 9 a 6 componenti, eliminando anche l'incompatibilità tra membro dell'Assemblea e componente della Giunta. La demagogia a basso costo della Lorenzetti prevede un Consiglio di 30 componenti ma una Giunta di dieci esterni compreso il presidente: una lievitazione di poltrone per persone prive di mandato popolare con costi inaccettabili, che i cittadini possono fin da adesso giudicare”.