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#occupyA1 Orte bloccata / Irruzione operai a cda AST

Aggiornamento delle 18:30 – Continua la protesta degli operai AST di Terni, supportati da tutte le sigle sindacali. Nuova dimostrazione oggi nel primo pomeriggio,e ancora in corso. Questa volta diretta al cuore dell’azienda. Un centinaio di operai accompagnati da alcuni sindacalisti, si sono introdotti in una delle palazzine interne allo stabilimento, mentre era in corso un consiglio di amministrazione. Tra i punti all’ordine del giorno anche la discussione dello scioglimento delle società controllate che contano circa 150 dipendenti.

A quanto si apprende lo sciopero è nato spontaneamente, dividendosi tra l’azienda e un presidio a viale Brin, segna che la preoccupazione sale e anche la tensione.

Gli operai continuano a chiedere un incontro diretto con i vertici dell’azienda, senza successo a quanto pare, visto che è stato richiesto l’intervento del Prefetto  Gianfelice Bellesini, che dovrebbe intercedere per gli operai e portare le loro ragioni all’attenzione dell’AD Lucia Morelli.

Al momento, sia gli operai che i sindacati sono ancora in attesa di risposte e sviluppi. A breve aggiornamenti.

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Sono partiti stamattina, puntuali alle 10:30 con i pullman alla volta di Orte, gli operai della Thyssen Krupp che continuano a manifestare per salvaguardare il futuro dell’acciaieria, per salvare lavoro e futuro.

Il nuovo giorno di lotta era già stato annunciato ieri dalle sigle sindacali che in questi giorni si stanno adoperando per tenera alta l’attenzione sulla questione AST e si stanno opponendo all’applicazione del piano finanziario proposto dall’azienda tedesca.

Le richieste – Nel volantino, stampato anche in inglese, si legge: “Sono inaccettabili gli atteggiamenti aziendali che in modo unilaterale e provocatorio stanno cancellando la storia delle relazioni industriali e sindacali di questo territorio” chiedendo ancora una volta:

  • Lo stop immediato dell’applicazione del piano finanziario Thyssen Krupp;
  • La riconvocazione del Governo ai massimi livelli per ridefinire un nuovo e diverso piano industriale basato su elementi condivisi;
  • L’impegno concreto e incisivo dello stesso Governo italiano nei confronti di Thyssen Krupp e della Commissione europea per non indebolire le produzioni ternane;
  • Alla Commissione europea coerenza rispetto ai vincoli che la stessa ha posto in questi anni per salvaguardare la strategicità del sito ternano;
  • Evitare ridimensionamenti produttivi e perdite occupazionali che inevitabilmente diventeranno, per questa comunità, un dramma sociale.
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#occupyA1 – è questo l’azione dimostrativa di oggi. I circa 1000 dipendenti della AST, insieme ai rappresentanti delle segreterie sindacali e alle istituzioni, sindaco in testa, sono arrivati con una decina di autobus e a bordo di auto private fino al casello autostradale di Orte, per poi bloccare l’accesso alle auto sia in direzione Roma che in direzione Firenze. L’invasione delle carreggiate e il volantinaggio sono durati circa 20 minuti creando un inevitabile blocco alla circolazione e una coda lunga circa 15 km in entrambe i sensi di marcia. La manifestazione si è però svolta in modo ordinato e senza incidenti, senza la necessità di interventi da parte delle forze dell’ordine che presidiavano l’area. Alle 12:20 circa, il termine della protesta e la ripresa della viabilità, con il traffico che sta tornando alla normalità.

La voce del Vescovo – In questi momenti di preoccupazione e partecipazione, in cui ogni voce in più aggiunge forza alle richieste, non fa mancare la sua anche il vescovo di Terni Giuseppe Piemontese: “La potenza della preghiera raggiunge il cuore di Dio e cambia il cuore degli uomini, anche di quelli della Thyssenkrupp”. Una battaglia trasversale, che coinvolge tutti coloro che hanno a cuore la città e le sue sorti, così l’alto prelato invia una preghiera affinché “laThyssenKrupp modifichi i suoi piani, guardando non solo ai numeri, ma anche ai volti degli operai, uomini che hanno promosso il benessere dello stesso gruppo industriale. Non sia solo la logica del profitto a determinare le scelte, ma la giustizia e l’equità. Chi deve decidere non scelga la strada più breve”. E termina “Qui parliamo di uomini, donne, famiglie, bambini, cancellati con un tratto di penna sulla supposta colonna delle perdite per aumentare le cifre sulla colonna dei ricavi”.

La foto di copertina è di Oscar Monaco