Perugia

Nuovo stadio Curi, i paletti del Pd | Martedì assemblea pubblica

Il Pd mette i paletti sul nuovo stadio Curi il cui iter – siamo ancora nella fase di interlocuzione tra l’amministrazione comunale e la cordata di imprenditori privati che ha presentato progetto tecnico e piano finanziario – prosegue in una città frastornata dalla retrocessione del Grifo in C.

Un tema importante per i tifosi – l’adeguamento del Curi o la realizzazione di un nuovo stadio – ma per tutta la città di Perugia, vista la funzione assunta negli anni da Pian di Massiano, area destinata allo sport (non solo al calcio), al tempo libero, alla socialità. E con il proliferare dei centri commerciali negli ultimi anni, anche allo shopping.

Volumetrie commerciali

E questo è il primo paletto posto dal Pd, che ha costituito un nucleo di valutazione su questo tema. Che vede il partito all’opposizione e quindi tenuto in gran parte all’oscuro – questo lamentano i dem – delle valutazioni politiche fatte dal sindaco Romizi e dagli assessori Pastorelli e Scoccia, che al momento si trincerano dietro la valutazione dei tecnici. Il primo paletto riguarda, appunto, la necessità di mantenere un equilibrio tra le funzioni a Pian di Massiano. Perché il timore è quello che nuove volumetrie commerciali, necessarie per far rientrare i privati dell’investimento, finiscano per ingolfare e soprattutto snaturare quell’area. Il Pd non entra nel merito delle volumetrie, ma pone, politicamente, il tema dell’equilibrio con le funzioni ricreative e sociali, oltre che sportive, di quell’area.

Certo, le scelte fatte negli ultimi anni restringono la possibilità di concedere ulteriori spazi commerciali all’interno del nuovo Curi. “Stigmatizziamo – afferma il segretario del Pd cittadino, Sauro Cristofani – la poca accortezza avuta dall’Amministrazione comunale nel consentire l’apertura di nuovi centri commerciali (un altro ne sorgerà a breve) con varianti puntuali”. E citando quando fatto al tempo della proposta di Gaucci, quando furono bloccate le concessioni di nuove aree commerciali, si indica quella che doveva essere una scelta lungimirante: sapendo che gli investitori privati hanno bisogno di volumetrie commerciali per far tornare i conti, questo dovevano essere concentrate il più possibile in un futuro nuovo stadio.

Il contributo del Comune

L’altro paletto riguarda il contributo economico richiesto al Comune per cofinanziare l’intervento. Anche in questo caso il Pd non giudica la richiesta fatta, ma pone un parametro: il limite massimo del contributo comunale non può superare l’eventuale spesa per adeguare, migliorare e coprire l’attuale stadio Curi. Altrimenti, è la valutazione fatta, tanto vale che il Comune se lo faccia da solo, programmando gli interventi in più anni.

Non ridurre le Curve e tempi certi

Gli ultimi aspetti interessano più da vicino i tifosi. In baso a quanto emerso, il nuovo Curi avrebbe le curve ridotte. Aspetto considerato inaccettabile dal Pd. “Il calcio – ricorda Cristofani – è uno sport popolare. Non si possono ridurre le Curve, in particolare la Nord, per dare più spazio a settori più remunerativi”.

Così come il Pd chiede tempi certi nel caso in cui, come previsto dai proponenti il progetto, si renda necessario far disputare altrove le partite interne del Perugia.

In questo caso diverse sono le voci, tra gli esponenti dem, affinché si effettui un intervento per settori, senza spostare il terreno di gioco, che non costringa il Perugia e i suoi tifosi a emigrare altrove

Ma queste sono eventualmente valutazioni future, qualora si cambi strada. Per il momento il Pd chiede all’amministrazione comunale (“come partito di opposizione con Consiglio comunale è il nostro unico interlocutore, noi non parliamo con i proponenti”, chiarisce Cristofani) di essere messo in condizione di valutare la proposta oggi sul tavolo. Che non vede il Pd “pregiudizievolmente contrario”. Ma sul quale non vedono “parametri politici” nei quali svolgere la corretta dialettica nelle sedi istituzionali.

L’incontro pubblico a Ferro di Cavallo

Anche del progetto del Curi – ma non solo – si palerà nell’incontro pubblico organizzato dal Pd per martedì 23 maggio, alle ore 21 al Centro socioculturale, sul tema “Idee a confronto per il futuro di Pian di Massiano”. Un incontro al quale, oltre a Cristofani ed al consigliere dem Francesco Zuccherini, parteciperà il professore universitario ed esperto urbanista Paolo Belardi.