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Nuovo regolamento cinghiali, prima il passaggio con le associazioni

Seduta lampo, in Terza Commissione consiliare regionale, per la sessione che dovrà portare al parere, obbligatorio, sulle modifiche al regolamento n. 34/1999 introdotte dalla Giunta su proposta dell’assessore Morroni.

Ad elencarle molto sommariamente ai membri della Commissione sono stati i funzionari, spiegando che l’obiettivo è anche quello di contrastare il rischio del diffondersi della peste suina africana, riducendo il numero dei cinghiali. Per questo, il numero minimo scende quindi da 20 a 15 partecipanti. E fino al 50% dei componenti potranno essere “ospiti”, ossia cacciatori non iscritti alla squadra. Sarà anche possibile unire più squadre per raggiungere il numero minimo di partecipanti.

Modifiche sulle quali la presidente la presidente Eleonora Pace convocherà in audizione tutte le associazioni agricole e quelle venatorie. Con queste ultime, poi, come aveva annunciato l’assessore Morroni, si dovrà tenere uno specifico incontro per discutere uno dei nodi che la riforma, per ora, non ha toccato, quello relativo alle modalità della caccia singola al cinghiale. Ma intanto si vuole arrivare in tempi rapidi al parere della Terza Commissione, obbligatorio affinché le nuove norme condivise possano entrare in funzione.

La Lega, con i consiglieri Puletti e Mancini, chiede poi che venga introdotta anche un’altra modifica, la suddivisione del territorio in zone vocate, dove il compito della caccia e della gestione del territorio è affidato alle squadre; zone bianche, aperte a più forme di caccia; zone di rimozione, dove la particolare qualità delle coltivazioni o la presenza di strade e altre infrastrutture viarie impone l’eradicazione della specie con la girata, la selezione e il contenimento.

Intanto la Regione ha comunicato agli Atc l’avvio dei corsi per la formazione di cacciatori bioregolatori, per formare una squadra di intervento nel caso si segnali la presenza di animali infettati dalla Psa.