Istituzioni

Norcia, tra celebrazioni del 4 novembre e ricostruzione

Celebrato a Norcia il 4 novembre, festa delle Forze Armate, dell’Unità Nazionale e nel 2018 con il centenario che ha segnato la fine della ‘Grande Guerra’. A rendere omaggio ai caduti il sindaco, Nicola Alemanno, accompagnato dagli assessori Giuliano Boccanera, Giuseppina Perla e dal capogruppo Stefano Remigi; il Capitano della Compagnia Carabinieri di Norcia, Pasqualino Trotta; rappresentanti delle associazioni combattentistiche presenti in città e dal parroco in solido Don Davide Tononi. Il Complesso bandistico città di Norcia ha fatto da sfondo sonoro con il ‘silenzio’, la ‘leggenda del Piave’, l’ Inno nazionale ed altre marce.

“In questa giornata sottolineiamo il valore della Patria, unica e indivisibile sotto un’unica bandiera. Custodire la memoria di quanto accaduto in quegli anni diviene un impegno prioritario. Solo la consapevolezza delle indicibili afflizioni che ogni guerra provoca potrà far maturare in voi giovani generazioni, legittime aspirazioni di pace e dialogo tra i popoli. Alle forze armate, che costituiscono motivo di legittimo orgoglio per il nostro Paese, va il nostro apprezzamento e quello di tutti i cittadini” ha detto nel suo intervento il sindaco Alemanno che poi ha parlato di ricostruzione, come quella che avvenne proprio dopo la Grande Guerra elogiando la Comunità nursina, “esempio concreto di resilienza. Dopo 2 anni – ha aggiunto il primo cittadino – siamo chiamati ogni giorno a confermare quella scommessa, avendo capito che il terremoto fa parte ineluttabilmente della nostra vita e che ci dobbiamo attrezzare al meglio perché non ci colga ancora una volta impreparati”.

A proposito di ricostruzione, Alemanno ha fatto un cenno anche a quella della Basilica di San Benedetto cui proprio in questi giorni la commissione guidata dal Professor Paolucci ha licenziato le indicazioni per il disciplinare di progetto al MIBAC, facendo proprie le istanze da sempre avanzate dall’Amministrazione comunale di Norcia a nome di tutta la comunità “la Basilica rinascerà come era e questo è un grande messaggio di speranza per il futuro che, spero, tutti vogliate cogliere” ha detto Alemanno. Il Sindaco poi, visti gli eventi calamitosi di questi giorni ha continuato a chiedere con forza la necessità di un testo unico per le emergenze, avanzata dallo stesso Alemanno sin da novembre 2016, quando intervenne in sede Parlamentare all’indomani del sisma del 30 ottobre.

Questa Italia bellissima e sempre più fragile, anche in questi giorni racconta di dissesti e di eventi calamitosi che feriscono ampie porzioni del nostro territorio. Vorremmo che ancora una volta da qui, da Norcia, si levasse l’appello a dotare il Paese di un testo unico per la gestione delle emergenze e della ricostruzione”. Infine il sindaco si è rivolto direttamente ai ragazzi neo diciottenni cui l’Amministrazione comunale ha consegnato la Costituzione e la bandiera italiana: “è importante conservare, rispettare e salvaguardare questi simboli. In essi è racchiusa tutta la nostra storia, il sacrificio e il dolore dei tanti uomini e donne. Facciamone tesoro e impegniamoci a difenderne il senso civico. Solo assumendoci questa responsabilità potremo dirci dei bravi cittadini, dei veri cittadini italiani. Con il vostro entusiasmo ed amore per la vita contagiate la nostra comunità, profondete ogni impegno in questo senso, non abbattetevi mai. Norcia ne ha bisogno, l’Italia ne ha bisogno; ora siete grandi. Siatene responsabilmente consapevoli”.

Particolarmente emozionato per un momento in cui si è testimoni della storia il Comandante della Compagnia di Norcia, Trotta. “Oggi è un giorno importante che celebriamo con emozione e commozione pensando ai più alti valori militari che segnarono la vittoria” ha detto. “Oggi è anche la festa delle forze armate, quelle che ci hanno consegnato la patria di cui tutti noi oggi ne facciamo parte, donandoci quei valori di libertà e quelle garanzie di cui oggi possiamo godere. Le forze armate – ha proseguito il Capitano – non sono soltanto quello singolo che sbaglia, che non merita più di indossare la divisa, ma sono quei caduti che 100 anni fa ci consegnarono la Patria. Essere militari – ha concluso – significa avere senso di abnegazione, di sacrificio e dovere ma soprattutto vuol dire ‘credere’, scegliendo di donare la vita per gli altri, direttamente o indirettamente”.