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Museo Diocesano, “Onlus Museo dell’Emigrazione sedotta e abbandonata dal Comune di Gubbio”

Non smette di far parlare la questione legata all’incarico per la gestione del “Palazzo del Bargello – Esposizione della Balestra” e del Polo Museale Diocesano di Gubbio (Museo Diocesano, Chiesa di Santa Maria Nuova e Chiesa di Santa Maria dei Laici). Dopo la decisione presa da parte dell’Associazione Onlus Museo dell’Emigrazione di Gualdo Tadino di chiudere i musei dallo scorso 1 Marzo, causa dell’assenza di quel minimo di contributo da parte del Comune di Gubbio, necessario per far sopravvivere la gestione, l’Ente guidato dal Sindaco Stirati sembra aver trovato una nuova soluzione, affidando la gestione delle strutture a delle cooperative autonome di nuova costituzione.

Questo il pensiero del presidente dell’Associazione Onlus Museo dell’Emigrazione, nonché sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti sul delicato argomento. “Dopo quello che sta emergendo in questi giorni nei media tengo ad esprimere alcune considerazioni: in primis voglio ricordare che l’Associazione Onlus Museo dell’Emigrazione di Gualdo Tadino non ha tagliato niente. Per anni il Polo Museale gualdese ha garantito qualità, professionalità, occupazione facendosi carico di tutte le spese di gestione del Palazzo del Bargello e del Polo Museale Diocesano. Abbiamo dato tantissimo alla città di Gubbio e stupisce come, a fronte di impegni pubblici precisi assunti dal Comune guidato da Stirati, non siano arrivate le risposte attese. Non sono stato di certo io a dire al personale che operava nelle strutture, perché non mi compete, che si sarebbe potuto trovare una soluzione, prendendo in considerazione gli introiti della tassa di soggiorno del Comune di Gubbio per contribuire a questa gestione e alla salvaguardia del personale”.

Per trasparenza ribadisco quindi che il Museo dell’Emigrazione non ha tagliato nulla, ho preso solo atto, dopo mesi di impegni disattesi, che non esistono le condizioni economiche per andare avanti. Ed in virtù di ciò, i ragazzi che operavano nelle strutture hanno deciso di costituire un’associazione culturale per non perdere il proprio posto di lavoro, investendo il proprio denaro per salvare in primis, in accordo con i Balestrieri, lo spazio del Bargello, senza nessun merito e contributo da parte del Comune di Gubbio

Resta il fatto – conclude Presciutti – che in questi lunghi mesi l’Associazione Onlus Museo dell’Emigrazione non ha mai avuto atteggiamenti ostili, ma anzi ha cercato in ogni modo di dare continuità al servizio, evidentemente però da tempo si stava lavorando ad altre soluzioni. Il tutto è sicuramente legittimo, ma in virtù di quanto detto in precedenza, nessuno potrà mai addossare delle responsabilità ad un Ente come l’Associazione Onlus Museo dell’Emigrazione che ha svolto fino in fondo e fino all’ultimo giorno in maniera trasparente e qualificata il proprio dovere. Siamo stati in pratica sedotti e abbandonati dal Comune di Gubbio”.