Cronaca

Movimento Arturo, il raduno tra selfie e tweet in nome dell’Arturità

Il primo raduno degli iscritti ai circoli del Movimento Arturo in Umbria durante il Festival del Giornalismo Perugia. Zaino in spalla e tanta curiosità, non faccio in tempo ad arrivare nel luogo scelto per l’incontro che un messaggio mi mette in allarme “Ci siamo divisi in due gruppi e in due piazze“. L’ombra della scissione anche nel Movimento Arturo? A tranquillizzarmi un piccolo gruppo di persone, un po’ poche in effetti, che sfoggia un badge dalla grafica riconoscibile e biscotti Bucaneve in mano.Mezz’ora fa – spiega il segretario del circolo ternano Francesco D’Angelo – abbiamo incontrato Marco Damilano (vicedirettore dell’Espresso che in pochi minuti riassume la giornata politica a Gazebo) e abbiamo fatto una foto in nome dell’arturità“.

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Vengono dal Trasimeno, da Terni mentre gli onori di casa li fanno i segretari del circolo di Perugia. “Ho anche l’Arturità – spiega Francesco D’Angelo mentre apre lo zaino e tira fuori un paio di copie dell’organo ufficioso del Movimento Arturo.  Di cosa si tratta? “Un foglio informativo da stampare e twittare nei circoli per raggiungere tecnoanalfabeti, luddisti, feticisti cartacei e gente che ha finito i giga sullo smartphone, con l’obiettivo di raccogliere i contributi di “tutte le aggregazioni arturiane e una importante missione: superare i lettori dell’Unità e seguirà “la linea confusa ma chiara indicata dai Padri Fondatori di Gazebo: restiamo arturi“.

Ci mettiamo seduti in mezzo alla piazza che divide il palazzo della Regione da quello della Provincia e facciamo le foto di rito. Una chiacchiera, un tweet, una battuta. Insomma. il Movimento cazzeggia con l’umiltà di chi sa cazzeggiare. Che sia questa la vera rivoluzione? L’ambizione qui non è seppellire la vecchia o la nuova politica, l’obiettivo è strappare una risata.