Sarà eseguito giovedì dal dottor Massimo Lancia l’esame autoptico sul corpo di Vincenzo Bosco, il 40enne morto in ospedale, a Perugia, dopo che i medici gli avevano ritrovato un ago da insulina in un bronco, poco prima di un intervento chirurgico. Per questo sono indagati
La storia ha dell’incredibile. Bosco, da anni residente a Nocera Umbra insieme alla compagna, alla loro figlioletta e al fratello di lui, si era ricoverato per un intervento programmato, il 22 aprile. Poco prima di iniziare l’intervento, i medici hanno notato la presenza di un corpo estraneo. L’intervento è stato dunque bloccato, per procedere alla rimozione. Da lì le condizioni sono peggiorate, fino al decesso.
La famiglia, assistita dall’avvocato Sara Falchi, ha sporto denuncia e ha nominato un perito di parte, che parteciperà all’esame autoptico. L’esame irripetibile stabilirà il motivo e le cause del peggioramento repentino, dopo l’estrazione dell’ago. Sotto osservazione i quattro giorni che hanno separato l’estrazione dell’ago e il decesso. L’ago sembrerebbe essere stato presente da tempo, in quanto si sarebbe riscontrato un addensamento fibroso.
Per questo episodio risultano indagati quattro medici e due infermieri.