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Montefalco: bilancio di metà mandato. Il Pd locale critica l’amministrazione in carica

A due anni e mezzo dall’insediamento della nuova Amministrazione, il circolo di Montefalco del Partito Democratico ha voluto sottoporre alla cittadinanza le proprie considerazioni, inviando un documento a tutte le famiglie residenti.
“La mancanza di progettualità, l’immobilismo dell’amministrazione e una città ormai chiusa su se stessa sono le maggiori critiche politiche che il Pd locale pone all’attenzione di tutta la cittadinanza. Il documento, fatto giungere in tutte le famiglie del comune, ha voluto essere una sorta di doveroso bilancio di metà mandato.
Oltre ad una prima presa in carico degli impianti sportivi e una maggiore cura alle manutenzioni, l’attuale governo di Montefalco non ha portato nulla di nuovo nel panorama cittadino, dando corso esclusivamente alle opere pubbliche ereditate e vivacchiando, per il resto, nella più piatta ed ordinaria amministrazione. Il giudizio, pertanto, non può che essere negativo, anche a fronte della totale mancanza di nuove idee per la crescita del modello Montefalco, che invece negli anni scorsi era stato preso come esempio da importanti ed autorevoli istituzioni nazionali.
Il Partito Democratico si auspica, quindi, un cambio di passo da parte della giunta, presentando a conclusione del documento le proposte per far ripartire la città. Nuove opere pubbliche finanziate dal reperimento di nuovi fondi, un maggiore impulso per riacquisire un ruolo leader nella promozione del territorio, con particolare attenzione a quegli imprenditori che investono sulla qualità e sui temi della green economy, contenimento dei costi tramite la diminuzione delle indennità degli amministratori e una nuova spinta all’Unione dei Comuni, sono alcune delle proposte fatte per il bene della città. Ci si auspica, infine, un maggiore coraggio da parte degli amministratori nell’affrontare i temi caldi come la riconversione dell’ex ospedale rispettando, in prima battuta, la destinazione socio sanitaria dell’immobile e, al tempo stesso, evitando di percorrere le strade dei vecchi e superati trasversalismi politici”.