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Mobilità notturna, ‘Gimo’ termina la corsa | Spiragli per il futuro

Il 30 giugno alla fine è arrivato e con esso la fine del periodo di sperimentazione degli autobus ‘Gimo’. Fine, almeno per il momento quindi, della mobilità notturna a Perugia, con i due autobus che collegano il centro cittadino con le periferie dell’acropoli umbra. Al momento per il rinnovo di Gimo non si vede nulla all’orizzonte, se non un tavolo previsto per il prossimo 14 luglio, fortemente voluto e promosso dal delegato del rettore Moriconi, prof. Rossi. Al tavolo sederanno le parti coinvolte nella programmazione della mobilità notturna: ci saranno quindi l’Università, la Regione Umbria, il Comune di Perugia e i rappresentanti degli studenti coinvolti in prima linea nella creazione del servizio.

La palla, almeno stando alle ultime dichiarazioni politiche e istituzionali, è ora nelle mani del Comune di Perugia, dopo il finanziamento voluto dalla Regione Umbria per la prima sperimentazione. Gimo termina proprio ad una settimana da uno degli appuntamenti più importanti per il capoluogo umbro, ossia Umbria Jazz, che si svolge proprio nel centro cittadino. Anche per dare nuova linfa al servizio, nelle scorse settimane, i rappresentanti di Udu avevano inviato una email al sindaco di Perugia, Andrea Romizi, e all’assessore con delega, Cristiana Casaioli, per chiedere un incontro sul tema. “Per far sì che questo possa definitivamente concretizzarsi è necessario che il Comune si assuma la responsabilità di sostenere e promuovere il progetto e si impegni affinché il tavolo tra le istituzioni sia riunisca in tempi brevi entro il mese di giugno“.

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Un servizio dei cui dati vanno fieri promotori e studenti dell’Udu in primis: “Dai dati di Busitalia– aveva spiegato la consigliera regionale Carla Casciari durante un suo intervento in assemblea a Palazzo Cesaroni – emerge che gli utenti complessivi, dopo sei settimane, sono stati ben 1874, con una media di 312 viaggiatori e di 156 biglietti acquistati in ognuna delle 12 serate. Prevedibile un incremento maggiore con l’approssimarsi della stagione estiva”. Casciari ha inoltre precisato che il costo della sperimentazione “è stato sostenuto per intero con il bilancio regionale senza che il Comune di Perugia intervenisse con propri finanziamenti”.

A Casciari aveva replicato Chianella, che aveva snocciolato altri dati: 8 fine settimana, 2703 presenze, con una media, nel fine settimana, di 338 utenze, suddivise per le 9 corse nelle due serate (36 corse). Tecnicamente, dunque, parliamo di una presenza di circa 10 passeggeri ogni corsa. Un servizio costato, sulla città di Perugia, 40mila euro. Su Terni invece, il servizio si svilupperà dal prossimo mese di ottobre.

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