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Migranti, Meloni: “Abbattuti del 60% arrivi illegali. Da monitoraggio flussi dati allarmanti”

(Adnkronos) – “Domani con il ministro Piantedosi ci recheremo in Albania per verificare, a seguito del protocollo sottoscritto a novembre col primo ministro Edi Rama, al quale rinnovo la solidarietà dell’intero governo per gli attacchi ricevuti, lo stato di realizzazione del centro di prima accoglienza di Shenjin e del centro di permanenza di Gjader”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, nella sua informativa in Cdm. 

La presidente del Consiglio ha sottolineato tra l’altro che “l’impegno dell’intero governo ha permesso fino a questo momento di abbattere del 60% gli arrivi illegali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un risultato possibile soprattutto grazie ai rapporti di collaborazione con i Paesi del Nord Africa, Tunisia e Libia in testa”. 

La premier ha spiegato anche che dal monitoraggio sui flussi “emergono dati allarmanti, da alcune Regioni, su tutte la Campania, abbiamo registrato un numero di domande di nulla osta al lavoro per extracomunitari, durante il click day, totalmente sproporzionato rispetto al numero dei potenziali datori di lavoro, siano essi singoli o imprese”. 

“Sui permessi per lavoro stagionale, cioè per lavoro in campo agricolo o turistico-alberghiero, nel 2023, su un totale di 282.000 domande, 157.000 arrivano dalla Campania, mentre 20.000 arrivano dalla Puglia. Solo che, per esempio nel settore agricolo, la Puglia ha circa il 12% delle imprese agricole italiane e la Campania solo il 6% – ha ricordato la premier – . Dato ancora più preoccupante è che a fronte del numero esorbitante di domande di nulla osta, solo una percentuale minima degli stranieri che hanno ottenuto il visto per ragioni di lavoro in base al ‘Decreto Flussi’ ha poi effettivamente sottoscritto un contratto di lavoro”. 

“In Campania, meno del 3% di chi entra con un nulla osta sottoscrive poi un contratto di lavoro. Uno scarto significativo tra il numero di ingressi in Italia per motivi di lavoro e i contratti di lavoro che vengono poi effettivamente stipulati è però una caratteristica che accomuna, anche se con numeri meno spaventosi, molte Regioni italiane”, ha spiegato.