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Merloni, Porcarelli e i commissari non ci stanno / Ricorso in appello contro la sentenza del Tribunale di Ancona – AGGIORNAMENTI

Aggiornamento ore 22.39 – L'on. Giampiero Giulietti ha presentato, insieme all'on. Emanuele Lodolini, un'interrogazione per chiedere al Governo di attivare un tavolo istituzionale tra Regione Umbria, Regione Marche e rappresentanze dei lavoratori al fine di individuare misure urgenti per scongiurare gli effetti della sentenza del Tribunale di Ancona che ha annullato la cessione della ex Antonio Merloni alla JP Industries e per condividere un percorso di rilancio di un settore strategico per l'intero Paese come è quello dell'elettrodomestico.

“La JP Industries aveva rilevato gli ultimi asset produttivi dell'ex Antonio Merloni a fronte di un corrispettivo non solo economico ma soprattutto e prioritariamente di impegno a sviluppare un progetto imprenditoriale in grado di riassorbire una parte almeno significativa del bacino occupazionale – ha affermato l'on. Giulietti – Il Consiglio dei Ministri aveva determinato la chiusura della cessione con il parere favorevole delle banche che però il giorno dopo hanno impugnato il provvedimento presso il giudice amministrativo. Se viene annullato il trasferimento della ex Antonio Merloni decade l'iniziativa della JP Industries, che prevede l'obbligo di riassunzione di 700 lavoratori e decadono, in prospettiva, anche le procedure degli ammortizzatori sociali.

Secondo le ultime notizie l'azienda e i commissari starebbero impugnando il provvedimento, quindi esisterebbero i presupposti giuridici perché la sentenza di primo grado non diventi immediatamente esecutiva. Ad ogni caso, noi chiediamo che gli interessi legittimi e i diritti connessi alla chiusura della vicenda Antonio Merloni e alla ripartenza di quel territorio, nonché la tutela degli ammortizzatori sociali per le migliaia di lavoratori coinvolti, non subiscano nocumento dalle vicende giudiziarie.

Crediamo che abbiano ragione i lavoratori quando dicono che gli interessi di quelle banche che, a loro tempo, non hanno adeguatamente vigilato il credito, non possono essere più importanti degli interessi di chi lavora, produce e fa impresa e del futuro di un intero territorio.

Per questo abbiamo sollecitato il Governo ad attivare quanto prima un tavolo istituzionale e a garantire il rispetto dell'accordo di programma e della continuità degli ammortizzatori sociali”.

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Aggiornamento ore 13.19 – E' stata una protesta “clamorosa” quella di questa mattina a Gualdo Tadino: così definisce la CGIL la manifestazione messa in piedi da parte di un folto gruppo di lavoratori della Jp Industries (ex Antonio Merloni) di Nocera Umbra, che si sono ritrovati davanti alla sede della banca Mps, uno degli istituti di credito che ha promosso il ricorso in tribunale contro la vendita a Giovanni Porcarelli dell'azienda umbro-marchigiana.
I lavoratori, insieme ai sindacati Cgil, Cisl e Uil dell'Umbria e alle categorie Fiom, Fim e Uilm, hanno prima stracciato simbolicamente alcuni fac-simile di conti correnti e poi hanno inscenato uno “spogliarello” di protesta, togliendosi le magliette da lavoro della JP e gettandole all'ingresso della banca.
“Con questo gesto vogliamo testimoniare la condizione in cui ci troviamo, spogliati del nostro futuro e della nostra speranza”, hanno spiegato i lavoratori presenti al presidio. Esposta anche una bandiera italiana con scritto “L'Italia è una Repubblica fondata sulle banche?”.

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Ore 10.01 – Girava voce già da ieri, ma oggi è arrivata la conferma: Giovanni Porcarelli ed i tre commissari straordinari della ex Merloni presenteranno ricorso contro la sentenza dei giudici della seconda sezione del Tribunale Civile di Ancona che, nella giornata di sabato scorso, hanno deciso di annullare la cessione del gruppo di Fabriano alla Jp industries, accogliendo di fatto il ricorso del gruppo di banche (Monte Paschi Gestione Crediti, Unicredit Management Bank, Banca Marche, Popolare Ancona, Cassa risparmio Fabriano e Cupramontana, Cr Firenze, Banca dell’Adriatico) che aveva impugnato la cessione ritenendo troppo basso il prezzo fissato in 12 milioni di euro. La notizia è stata confermata a Tuttoggi.info da fonti sindacali.

Intanto questa mattina è in corso a Gualdo Tadino una manifestazione davanti alla filiale della Monte dei Paschi di Siena. Lo stesso presidio si ripeterà nei giorni prossimi a Fabriano.

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Alessia Chiriatti

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