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Merloni: lavoratori in presidio davanti alla Regione

Presidio dei lavoratori ex Merloni questa mattina davanti alla Regione Umbria, organizzato dalla Fiom Cgil, in concomitanza con l'incontro con l'assessore allo Sviluppo Economico Vincenzo Riommi. “Una manifestazione che è servita a ribadire ancora una volta che la vertenza Merloni, la più grande del centro Italia, è tutt'altro che chiusa”, ha detto Mario Bravi, segretario generale della Cgil dell'Umbria, presente all'incontro. Incontro nel quale la Cgil ha chiesto all'assessore di realizzare iniziative comuni, pur nella diversità dei ruoli, per impedire che l'atteggiamento negativo delle banche ostacoli la piena ripresa dell'attività produttiva da parte della Jp Industries Spa di Porcarelli. Oltre a questo, la Cgil ha ribadito la necessità che all'interno dell'accordo di programma siano previsti interventi adeguati per i lavoratori rimasti fuori dalla ripresa dell'attività.
“L'atteggiamento del Governo su questa vertenza – ha dichiarato Mario Bravi – non è stato finora all'altezza della gravità della situazione. Per questo, la nostra mobilitazione continuerà finché non ci saranno garanzie per i lavoratori e per un intero territorio ormai messo letteralmente in ginocchio dalla crisi economica”.
“Come lavoratori, sia ex Merloni che dipendenti della JP, abbiamo voluto essere presenti per stimolare le istituzioni regionali a mantenere alta l'attenzione sulla nostra vertenza – spiega Luciano Recchioni, ex operaio Merloni – ed è positivo che l'assessore ci abbia ricevuti e che da parte di tutta la giunta ci sia l'impegno a continuare a seguire attentamente il percorso appena avviato. Tuttavia – prosegue Recchioni – le nostre preoccupazioni sono state purtroppo confermate e visto che il tempo stringe, perché la cassa integrazione copre solo 18 mesi, è fondamentale che si mettano in atto tutte le iniziative necessarie da una parte alla ripresa dell'attività da parte della Jp e dall'altra all'attivazione dell'accordo di programma, per garantire un futuro occupazionale a chi non è rientrato in azienda”.