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MERAKLON, SINDACATI ACCUSANO DG “AVVELENA IL CLIMA E ISTIGA GLI OPERAI”

Luca Biribanti

Si aggiunge una pesante accusa nella già ingarbugliata situazione degli operai Meraklon, con i sindacati che attaccano frontalmente il direttore generale dell'azienda, Raffaello Federighi, accusato di “manipolare un operaio per istigare la lite tra i lavoratori”. Il fatto a cui si fa riferimento risale ai giorni scorsi quando, nel mezzo di un'assemblea, uno dei partecipanti avrebbe iniziato a fare commenti 'mirati' per surriscaldare gli animi in sala, innescando la miccia di tensione che circolava nell'aria. Vista la precarietà della situazione e i nervi a fior di pelle, stremati da mesi di lotte, la reazione non si è fatta attendere e nella mensa della Meraklon si è acceso un parapiglia generale in cui l'uomo avrebbe subìto un colpo e sarebbe stato necessario l'intervento della sicurezza per riportare la calma. Nella confusione generale gli stessi rappresentanti dei sindacati, con la collaborazione di alcuni operai, sarebbero riusciti a isolare l''istigatore' e a condurlo all'uscita. L'episodio è rimbalzato agli onori delle cronache locali, creando un clima ancora più rovente e avvelenato tra le parti in causa. Secondo un comunicato diffuso dalle forze sindacali, l'operaio che ha creato scompiglio nell'assemblea sarebbe una specie di 'infiltrato', inviato pare dalla dirigenza della Meraklon per destabilizzare un ambiente già di per sè agitato. Così si legge nel comunicato (clicca qui per la versione integrale) sottoscritto congiuntamente dai segretari generali di Filctem, Femca, Uilcem, Orsa e Ugl: “Il nuovo direttore generale altro non ha fatto che avvelenare il clima con la gente, non perdendo una sola occasione per istigare i lavoratori minacciandoli, con fare despotico e arrogante (fatto questo mai successo con nessun direttore che lo ha preceduto)”.
“La prima mezz’ora dell'assemblea è stata utilizzata per calmare gli animi e tesa a spiegare ai lavoratori di non raccogliere provocazioni e continuare a manifestare il dissenso, senza alcun uso di violenza, sia fisica sia verbale. Il clima, comprensibilmente molto teso, ha fatto sviluppare una discussione costruttiva sulle modalità di prosecuzione della lotta, con decisione unanime. La strumentalizzazione del nuovo direttore, si spinge fino all’utilizzo di un lavoratore, che fino a qualche giorno fa erano in aperto conflitto con l’azienda (svariate denunce e cause nei confronti della stessa), che è stato accompagnato fuori dall’assemblea dai colleghi che si sono subito interposti, per evitare il peggio, e gli stessi rappresentanti sindacali, che insieme ai colleghi della sicurezza si sono adoperati per ripristinare la calma, dopo un alterco nato per suoi commenti. Il lavoratore ha lasciato l’assemblea sulle proprie gambe e in condizioni che sembravano normali, dicendo in modo lucido e vantandosi di ciò con dei colleghi, di aver anche ripreso il fatto con una telecamera. È opportuno ricordare che circa 15 giorni fa, lo stesso lavoratore è stato fermato dalla Polizia, mentre aveva staccato, riponendoli nel bauletto del proprio scooter, alcuni striscioni appesi all’ingresso, per la protesta dei lavoratori del polo chimico”.

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