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MANIFESTAZIONI STUDENTESCHE: IL CONSIGLIERE ZAFFINI (AN) CHIEDE MAGGIORE VIGILANZA

“Una minoranza di studenti asini, istigati da insegnanti fannulloni e nostalgici sessantottini, impedisce alla maggioranza di frequentare le lezioni e di svolgere regolare attività didattica. A questo si riduce la protesta contro la legge 137, provvedimento che, è bene sottolinearlo, non riguarda gli istituti superiori, teatro di occupazioni il cui unico scopo è quello di innescare una infondata contestazione politica”. Non lesina severe critiche a quanto sta accadendo nelle scuole umbre Franco Zaffini che auspica l'intervento dei presidi e degli ispettori dell'ufficio scolastico regionale per porre fine ad una situazione non più sostenibile. Secondo il capogruppo di An-Pdl in Regione, questo blocco forzato delle lezioni ha una duplice ricaduta negativa sugli studenti e afferma: “Da un lato c'è la stragrande maggioranza di ragazzi volenterosi privati del proprio diritto allo studio, dall'altro si profila uno scenario ancora più preoccupante, composto da quegli alunni gabbati dai molti professori politicizzati che negli anni hanno sfornato generazioni di giovani impreparati ed ora si preparano a strumentalizzare gli adolescenti più esuberanti in nome di retaggi culturali di una sinistra morta e sepolta”.

“La mobilitazione di studenti e, soprattutto, dei professori delle superiori – sostiene Zaffini- è priva di qualsiasi logica. Nessun provvedimento ha finora preso in esame la scuola secondaria, se non con un positivo stop al caro-libri presente nel decreto del Ministro Gelmini, ma questo non viene fuori né dai megafoni dei capipopolo in rivolta, né da un certo tipo di comunicazione sinistroide. E' doveroso -conclude l'esponente del centrodestra- che gli insegnanti e tutto il personale Ata diano, al contrario, l'esempio svolgano regolarmente il proprio lavoro, garantendo la prosecuzione dell'attività didattica, un pubblico servizio che come tale va assicurato dagli organi di controllo”.